Definirlo francese suona quasi come una provocazione. Chi lo fa, si sente correggere con garbo e determinazione io sono civis neapolitanus. E partenopeo lo è davvero da quando la citt tanto amata nel 1994 ha ricambiato il suo amore con un dono prezioso, la cittadinanza onoraria di cui è appassionatamente fiero.
Rieccolo Jean-Nol Schifano, che la sorte ha voluto far nascere in Francia da padre siciliano (che non amava i napoletani) e madre lionese. Quello stesso destino che per un caso gli ha fatto incontrare l’amore grande della sua vita, quando- poco più che ventenne- per un disguido, mentre andava in Sicilia per riappropriarsi delle proprie origini, fu costretto a fermarsi nei luoghi della sirena, scoprendo la “Ville” con il soffio al cuore.
Rieccolo, Jean-Nol che dagli anni settanta a oggi è rimasto fedele all’unica vera passione della sua vita Napoli. Dopo aver ricevuto il Premio Masaniello, a piazza Mercato, simbolo architettonico e storico di un’umanit unica al mondo, il 29 settembre scorso, per aver diffuso dovunque con i suoi libri, da Cronache napoletane a Le vent noir ne sait pas ou il va, l’autentica scintilla dell’animo napoletano, torna invitato dai Rotary Club Napoli Nord-Est e Napoli Sud Ovest- all’Hotel Vesuvio venerd 19 ottobre (alle 20) per una conversazione dal titolo lapidario e significativo Centocinquanta più uno.
E’ il rintocco di una campana a morte. Il numero degli anni di quella mai/fatta unit che ha voluto sottrarre a Napoli ricchezze e dignit , riducendola a citt bonsai, rimpicciolita e umiliata dal ciclone delle menzogne, costretta a vivere il ruolo di patria camorristica in uno stato fomentatore, in realt , della criminalit diffusa e organizzata. Dove il paternalismo cattolico vieta l’integrazione anche a chi vuole cambiare vita e impone ruoli differenti, alle mani pulite che poi si servono delle mani sporche per alimentare le preferenze elettorali.
Improbabile sanare le ferite della storia, possibile, invece, pareggiare i conti con un risarcimento in denaro per il dolore, la sofferenza, le umiliazioni, i danni subiti. Napoli – Jean-Nol non smetter di ripeterlo- deve rialzare la testa, piegata dalle calunnie mediatiche, e affermare la propria identit , cominciando a eliminare nomi odiosi dalle strade. Primo tra molti, quello di Garibaldi. Via la targa nella zona consacrata al dittatore dalla camicia rossa di sangue quell’angolo della citt dovrebbe chiamarsi piazza 3 ottobre 1839, per ricordare un primato italiano il tratto ferroviario Napoli Portici. Un passo per ritrovare l’antico orgoglio di capitale.
IL DIBATTITO/DA MASANIELLO ALL’UNIFICAZIONE
" A storia scuntraffatta da Masaniello all’Unit ". Dibattito alle 10.15 nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova(sala del Consiglio provinciale- Napoli) sabato 20 ottobre. Intervengono Luigi Rispoli, Jean-Nol Schifano, Angelo Marino, Gaetano Bonelli, Franco Lista e Ernesto Paolozzi.
In foto, J.N. Schifano