Una citt impenetrabile e uno scrittore corrosivo e geniale. “Napoli è la citt più immortale che abbia conosciuto”: il rapporto tra Napoli e Ramòn Gomez de la Serna, padre della avanguardia letteraria spagnola, viene esplicitato in questa frase contenuta nel libro “Ramòn. Scritti napoletani di Ramòn Gomez de la Serna” (Edizioni Dante & Descartes, pagg. 91, euro 10), in cui il grande scrittore elogia la citt partenopea per la dolcezza del suo vivere e la capacit di essere sempre in bilico tra l’antico e il moderno.
Nella Napoli “ineffabile e impressionante”, attirato dalla “grandezza del suo plurisecolare ottimismo” Ramòn Gomez de la Serna arrivò nella primavera del 1926, al culmine della sua pienezza creativa, e affittò un appartamento a Riviera di Chiaia numero 185, al primo piano di un vecchio palazzo di fronte alla Villa Nazionale. In cerca della tranquillit necessaria per scrivere, l’artista individuò proprio in Napoli la citt ideale dove fermarsi, per il suo equilibrio instabile tra il passato e l’avvenire, tra l’ottimismo e la tragedia. Lo scrittore spagnolo aveva gi visitato in passato il capoluogo partenopeo e ne era affascinato dalla dimensione tragica e complessa: Napoli gli appariva apparentemente allegra e febbrile ma con un sottofondo oscuro e tormentato. Egli la defin ” la citt che pensa di più alla morte e che la mette di più in contrasto con la vita”, un luogo paradisiaco dove emerge prepotentemente il lato tragico, con l’atroce lotta per la vita e il pericolo rappresentato dal vulcano in procinto di eruttare.
Nei suoi romanzi Gomez de la Serna guardò a Napoli con il coinvolgimento profondo di chi aveva una conoscenza diretta della citt , sottraendosi in tal modo alla proposizione di stereotipi o di rappresentazioni oleografiche. Il forte vincolo spirituale tra l’artista spagnolo e la citt portò alla realizzazione del suo capolavoro, “La donna d’ambra”, scritto a Madrid nel 1927 appena rientrato dal soggiorno partenopeo. Il romanzo, uno dei più belli della letteratura spagnola del 900, è ambientato nella Napoli degli inizi del secolo e narra una storia d’amore e passione tra la napoletana Lucia e lo spagnolo Lorenzo, alter ego dell’autore. Sullo sfondo della narrazione, una Napoli sensuale e vivace: un omaggio dell’artista alla citt da lui cos amata.
Nella foto, l’autore