Bambini senza vita sotto le macerie dei razzi. Raid su Gaza, il mondo s’indigna. Alla fine, dopo otto giorni di terrore, scoppia la tregua tra Israele e Hamas, con la mediazione del presidente egiziano Mohammed Morsi e l’intervento della segretaria di Stato americano Hillary Clinton. Un accordo che non può cancellare il dolore di chi ha perso un figlio nell’inferno delle incursioni. Majdi Naim, pediatra palestinese, non potr mai dimenticare come ha scoperto la morte del suo piccolo di due anni chiamato d’urgenza in clinica ha visto che quel piccolo corpo ferito a morte dalle schegge in casa era quello del suo Abdul.
Ma i bimbi vivono in guerra tutti i giorni, persino in tempi di pace. Minacciati dalla prepotenza degli adulti che riesce a lasciare i segni sulla loro psiche, non necessariamente solo sulla loro pelle. Per arginare questa minaccia, nel novembre del 1959 fu approvata la dichiarazione dei diritti del bambino, una svolta importante anche dal punto di vista giuridico per i paesi che vi aderiscono, che prevede un meccanismo di controllo sulla garanzia dei diritti dei minori. Per ricordare questo impegno si celebra la giornata dell’infanzia in tutto il mondo.
A Napoli luned 26 novembre, appuntamento alle 10 al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, (l’evento è organizzato in collaborazione con in collaborazione con la Mostra d’Oltremare, l’USR del MIUR Campania, l’Istituto Italiano per gli studi filosofici e il CSV Napoli -Centro di Servizio per il volontariato-, la Camera di Commercio di Napoli, la Fondazione Banco di Napoli per l’infanzia). Apre l’incontro il sindaco Luigi de Magistris. Intervengono, Paolo Coletta, Margherita Dini Ciacci, Pina Tommasielli sul tema “IO come TU”, per ribadire con forza il diritto alla vita, all’uguaglianza, alla non discriminazione, all’ascolto e alla partecipazione per tutti i bambini italiani e stranieri che abitano nel nostro paese, evitando cos il rischio di esclusione sociale. Di questo e delle esigenze dell’universo infantiile e adolescenziale parleranno bambini, giovani e i sindaci che hanno gi deliberato la costruzione della “Citt Amica”, partendo dalla cittadinanza onoraria ai figli di stranieri che vivono sul loro territorio e dalla fondazione del punto ascolto.
In foto, una bimba del Bangladesch