Gli spazi della Biblioteca del Museo Nitsch hanno ospitato il progetto installativo-performativo “Pierrot ou d’Automate Spirituel”, curato da Domenico Mennillo e da lunGrabbe. "L’Automa Spirituale" è un concetto relativo al cap. VII " Il pensiero e il cinema" da "L’immagine-movimento. Cinema 2" di Gilles Deleuze; nei tre mesi di residenza negli spazi della Biblioteca del Museo Nitsch, sono partito da questo concetto per lo studio-ricerca di una nuova creazione artistica di lunGrabbe, denominato"Pierrot ou d’Automate Spirituel", coadiuvato da Federica Gattei (trapezista), Alessandra Cesarini (video-maker) e Gianfranco Irlanda (fotografo). Il nuovo progetto performativo-installativo, in collaborazione con Fondazione Morra e E-M Arts, è incentrato sulla riscrittura della celeberrima maschera francese del Pierrot nella sua accezione otto-novecentesca; in questo periodo Pierrot (ricalcato in origine sulla maschera napletana del Pulcinella Pedrolino) accentua le sue caratteristiche melanconiche, diviene la maschera triste per eccellenza.
Perchè Pierrot diviene melanconico proprio nel novecento? Perchè questa sua metamorfosi ha avuto tanto riscontro fra artisti (Picasso, Degas, Godard) e intellettuali (Laforgue, Queneau, Huysmans…).Da questo passaggio il progetto di lunGrabbe sul Pierrot si è legato al concetto dell’Automa Spirituale che Deleuze collega all’esperienza esemplare di Antoni Artaud e ai suoi scritti sul cinema, dove l’Automa Spiritulae diviene la possibilita’ di una scrittura di una "vita consapevole della sua banalita’ quotidiana" (Antonin Artuad) dove trasfigurare spiritule in poesia e in azione, per un’identita’ a oltranza fra vita e pensiero, il vero sogno e al tempo stesso la vera ossessione dell’arte del novecento e forse dell’intera modernit . L’incontro presenta tre diverseTommaso Ariemma parler  dell’Automa nella sua accezione cinematografica. Andrea Cardillo invece porr  l’attenzione sulla dualit  dei concetti di autonomia e di automatismo in un contesto legato alla filosofia morale.
Infine Domenico Mennillo illustrer  le suggestioni e le intuizioni ricavate dal concetto di Automa Spirituale nelle due accezioni prodotte da Gilles Deleuze e da Antoni Artaud, per la creazione del suo Pierrot. Ma tutto questo può essere compreso dalle masse? Nell’arte occidentale le masse sono escluse dai Musei; d’altronde anche quando lo Stato apre platealmente e gratuitamente i suoi Musei più famosi e importanti (Capodimonte e Archeologico a Napoli) le masse disertano tali inviti e preferiscono occuparsi di altre faccende. Altro discorso invece per il turismo di massa, dove sono previste gite di massa ai musei, spesso e per lo più mal digerite dalle masse stesse.
L’arte è una questione d’elite, un’elite legata all’emotivta affettiva individuale della propria anima, mentre le masse hanno a che fare con movimenti indistinti e di branco. E per lo Stato, nel constatare che ancora oggi il concetto di "massa" attecchisce sul tessuto sociale, è una notizia che lo rende protetto da insidie legate a processi di consapevolezza e crescita che spesso l’arte, nel suo contatto quotidiano con la bellezza e la spiritualita’, può stimolare e agevolare. Il pubblico non esiste, è un’astrazione legata al concetto coercitivo di rappreentazione, ancora molto in voga in occidente.
L’incontro di oggi, venerd 18 marzo (ore 19), è un’apertura e un incontro con la citta’ di Napoli, la citta’ in cui da anni nascono i lavori miei con lunGrabbe; ho invitato 2 filosofi (Tommaso Ariemma e Andfea Cardillo) a discutere in una tavola rotonda (ad ingresso libero) del concetto relativo all’Automa Spirituale, un concetto legato alle cotraddizioni dell’Occidente, ma anche alle chance di una civilta’ che con la bellezza e l’arte ha sempre saputo costruirsi percorsi autentici ed emozionanti. L’incontro è anche un’occasione per mostrare alcuni materiali del "Pierrot" nati in questi ultimi tre mesi e un arrivederci alla citta’ fra un anno, quando il "Pierrot" avra’ una sua carne performativa definitiva.

In foto, alcune immagini da “Pierrot ou d’Automate Spirituel”

LA NOTIZIA/1 FAR WEST AL CAM

Dal 19 marzo al 24 aprile 2011 il CAM – Contemporary Art Museum in via Duca D’Aosta 63/a Casoria (Na), spazio alternativo e di ricerca, presenta Far West, la nuova pungente mostra, a cura di Antonio Manfredi, che volge verso un’analisi sociale in bilico tra ironia e oggettivit . Il Far West è la terra di frontiera, la periferia napoletana o il centro urbano di una delle tante metropoli internazionali, sobborgo del mondo e realt  a s, dove il vissuto diventa esperienza esclusiva. Il Far West rappresenta anche il prototipo di conquista faticata, di una nuova terra promessa che, a dispetto di condizioni ambientali e sociali non propizie, esibisce una forte vivacit  culturale. Dall’arte di arrangiarsi all’arte contemporanea che strizza l’occhio alla solitudine, ma anche alla delicata bellezza di una vita vissuta ai margini. Nella mostra Far West il degrado diventa ispirazione per chi sceglie di cogliere il fascino della terra di confine per trasporlo in forma d’arte. Con Salvino Campos, Sebastiano Deva, Di Guida&Vargas, Peppe Esposito, Alessandro Falco, Luciano Ferrara, Lello Lopez, Nicola Mette, Letti sfatti, Patrizio Trampetti, Musical Village e Wine&Foto
E il CAM, partner di Magmart – video under volcano presenta il video di Silvana Sferza, “PLAYsLIGHT”, selezionato per la VI edizione del Festival.

LA NOTIZIA/2 FAR WEST AL CAM

Molaro. Tra arte, moda e design, antologica dedicata a Gianni Molaro. Da domani, sabato 19 marzo (ore 17) a Castel dell’Ovo, in via Eldorado (Borgo Marinari) a Napoli. L’esposizione documenta l’attivit  artistica svolta negli ultimi vent’anni dal noto stilista ed artista campano, durante i quali ha saputo imporsi sulla scena internazionale con uno stile del tutto personale, dando vita a un linguaggio neo pop, surrealista e visionario, fatto d’immagini esasperate, ed eclettico nei suoi medium espressivi dalla pittura, alla scultura, dal design, alla performance, dal video ai suoi abiti- scultura, ovvero tele dipinte e al tempo stesso scolpite, sillogismo mirabile tra Arte e Moda, perfetta espressione di una nuova tendenza da lui teorizzata e proposta la Fashion Art. In mostra sar  esposta una selezione di quasi un centinaio di opere, fra abiti, dipinti, oggetti di design, video, sculture; tutti lavori surreali, bizzarri, esuberanti, grotteschi ed affascinanti, talvolta eccessivi, ma sempre eleganti ed innovativi, specchi inquietanti del nostro tempo.
Fino al 2 aprile, dal luned al sabato (ore 10/18.30) e la domenica (10/13.45)

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