Cos’è Pulcinella oggi? Lo racconta il nuovo libro di Domenico Scafoglio e Luigi Maria Lombardi Satriani: “Pulcinella” (Guida editori). Una lettura nuova della storia e dei significati di una maschera che ha trovato sue rappresentazioni anche in Africa e nelle Americhe.
Il volume, presentato nel laboratorio napoletano di Lello Esposito (piazza San Domenico Maggiore, palazzo Sansevero), è una vera e propria enciclopedia illustrata su Pulcinella in cui sono indagati e approfonditi tutti gli aspetti, da quelli più noti a quelli meno conosciuti, del gallinaccio emblema dell’irriverenza. Gli autori, esperti di storia del teatro e di tradizioni popolari, partendo dalla nascita di Pulcinella, seguono passo passo la sua evoluzione anche attraverso interpreti come Viviani e De Filippo.
E quale miglior luogo poteva ospitare il capolavoro se non la casa dell’artista che ha contribuito a esportare la maschera e la sua metamorfosi in tutto il mondo? Conducono la conversazione su quattro secoli della tradizione artistica italiana rappresentata nel mondo dalla maschera per eccellenza, Aldo Masullo, Annamaria Amitrano Savarese, Claudio Azzara, Nino Daniele e Maurizio Sibilio. Modera Simona de Luna.
Edito già venticinque anni fa, il testo è frutto della passione e di un lungo lavoro di ricerca e interpretazione, ma soprattutto un bellissimo viaggio aggiornato sulla figura di Pulcinella in tutti i luoghi che ha attraversato: testi, musiche, cimeli. Con una novità assoluta, l’introduzione del professor Scafoglio, che porta alla luce tutte le sollecitazioni che sono dietro l’opera e fa emergere l’aspetto antropologico e culturale che la maschera porta in sé.
Con l’uscita del libro si apre la candidatura ufficiale di Pulcinella a bene immateriale dell’umanità. Ma occorrerà trovare le giuste connessioni con la città di Napoli e la Campania affinché la maschera sia inserita nella lista dei beni culturali protetti dall’Unesco. A sostegno del riconoscimento, una fitta rete nata dal basso a cui hanno aderito e portano il loro contributo anche studiosi e istituzioni. «Un progetto sicuramente positivo per la città – commenta Esposito. Pulcinella, continua, è un’icona che accoglie turisti».
Spiega Amitrano: «Un percorso che sarà lungo e non semplice perché, affinché l’Unesco decida di inserire la maschera nei beni culturali protetti, è necessario dimostrare che è ancora viva e presente nella cultura e nella quotidianità popolare contemporanea».
Numerose, a questo scopo, si annunciano le iniziative a sostegno. «Pulcinella – afferma Nino Daniele – è patrimonio identitario fondamentale, dimensione antropologica che ha rappresentato la città nelle sue diverse espressioni, strati e manifestazioni. Il Comune, prosegue, accompagnerà e sosterrà la candidatura, svolgendo attività stimolatrice e coordinatrice, senza sovrapporsi”. L’assessore alla Cultura del Comune di Napoli esalta, tra le altre cose, la coscienza civica e il ruolo dell’editore nel promuovere il valore di una cultura.
Le prime risposte si avranno, probabilmente, tra sei mesi per un personaggio che è insieme genio e sregolatezza, miseria e nobiltà, comico e tragico. Una maschera che è in grado di riformarsi nei tempi esprimendo vizi e virtù della napoletanità.
“Pulcinella, sottolinea il filosofo Masullo, nella sensibilità popolare e comune, raccoglie in sé tutte le miserie, le passioni e le illusioni degli uomini e per questo costituisce una sorta di simbolo universale. Trascende il tempo rincarnandosi nella quotidianità”.
Per saperne di più
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