L’amministrazione comunale di Napoli firma un triste atto di indifferenza per la cultura nelle sue battute finali: quello dello sgombero al the Beggars Theatre. Non ha mai raccolto la richiesta di dialogo dell’associazione presieduta da Mariano Bauduin che domani, giovedì 28 gennaio, dovrà lasciare ufficialmente gli spazi del Centro Asterix di via D. Atripaldi (foto).
Inutili i tentativi di trovare una soluzione dopo che il 27 novembre è stata inviata la comunicazione di sospensione dell’attività con obbligo di sgombero dei locali, a causa dell’imminente avvio di lavori strutturali, dopo l’attribuzione di un bando ministeriale ad altre due associazioni.
Malgrado incontri in cui sembrava delinearsi la possibilità di offrire a Baduin opportunità per proseguire il suo lavoro, la trattativa è andata a infrangersi su un muro di gomma.
Spiega Baduin: «Ho sempre dimostrato fiducia e disponibilità. Ho creduto alle parole della nostra amministrazione. Ci ho creduto davvero. Purtroppo però, il risultato è che io e tutti i miei collaboratori stiamo rischiando pesanti procedure penali. Non credo sia giusto. Abbiamo quindi deciso di accettare la disponibilità della VI Municipalità – e ringraziamo il Presidente Boggia e i consiglieri Massimo Morga e Patrizia Sannino per il sostegno che ci stanno dimostrando – a mantenere nei loro spazi, depositati momentaneamente, i nostri materiali artistici e tecnici. Purtroppo non abbiamo più alternativa. Una sconfitta per noi, che abbiamo investito tempo e competenze nel progetto del Beggars’, ma è sicuramente una sconfitta per tutto il territorio, che da sempre ha sostenuto e apprezzato il nostro lavoro. Purtroppo, la macchina burocratica troppo spesso non accompagna i processi di rigenerazione o, anzi, li ostacola».
Senza esito pure gli appelli di protagonisti del mondo della cultura come Riccardo e Cristina Muti, Rosanna Purchia, Fausta Vetere, Marina Comparato e Laura Cherici che, insieme a tanti altri, hanno dimostrato solidarietà al The Beggars’ Theatre, ricordandone il valore e l’impatto socio culturale su un territorio complesso come quello di San Giovanni a Teduccio.