Volete vedere che effetti ha l’invadenza umana sul mare? Come rimbalza la mancanza di rispetto nelle nostre acque? Ve lo mostra l’esposizione di tre fotografi subacquei Nicholas Samaras, Pasquale Vassallo e Guido Villani che immortalano le conseguenze dell’inquinamento nel mondo marino.
A Procida, nell’ambito delle manifestazioni dedicati all’isola capitale italiana della cultura, ecco “Watersurface”. C’è una medusa che cattura, con i suoi tentacoli, l’involucro di un cioccolatino (Villani). Un’altra fa lo stesso con un cotton fioc. Un polpo gioca con un pallone da calcio (Vassallo), una seppia – incuriosita – fa lo stesso con un profilattico. E c’è poi lo scatto iconico del periodo della pandemia: un cavalluccio marino si aggrappa a una mascherina monouso (Samaras).
Da giovedì 4 agosto (inaugurazione alle 19, alla presenza degli autori) e fino al 31 dicembre, gli scatti lanciano, attraverso un percorso espositivo sul molo di Marina Chiaiolella, a Procida – un appello contro la plastica che soffoca mari e oceani.
L’idea è quella di raccontare le risposte adattive di pesci e molluschi alle nuove condizioni ambientali: immagini di sorprendente efficacia e di grande impatto (alte tre metri), realizzate anche nel golfo di Napoli.
Spiega Vassallo, già premiato con il prestigioso “Plongeur dʼ’or” (Marsiglia, 2011) e “The underwater photographer of the year” Marine Conservation (Londra, 2020): «Con i nostri scatti, realizzati in giro per il mondo, raccontiamo i rischi quotidiani che le specie marine corrono a causa dell’uomo e del nostro impatto con l’auspicio che la resilienza di alcune specie non ridimensioni il nostro senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente».
Con lui espongono Guido Villani, biologo marino presso l’Istituto di Chimica Biomolecolare del Cnr di Pozzuoli, che ha partecipato a numerose campagne di campionamenti e documentazioni fotografiche subacquee internazionali, e Nicholas Samaras, uno dei più appassionati e impegnati fotografi subacquei a livello mondiale