Benedetto Croce racconta la storia della sua dimora nel cuore del centro antico in “Un angolo di Napoli”. Una pubblicazione di 130 pagine (euro 16) in libreria per iniziativa della Stamperia del Valentino con prefazione di Mario Prisco.
Un’incursione nella storia della città e nel mondo di uno dei più grandi intellettuali europei del Novecento, Benedetto Croce, che raramente, come fece in questo opuscolo, parlò di se stesso. Ed è soprattutto un modo per conoscere l’importanza che la casa ha per un intellettuale, laddove essa diviene luogo di lavoro, di socialità e di custodia del sapere.
Decidere di vivere nel cuore del centro antico, a palazzo Filomarino situato in via Trinità Maggiore, fu per Croce un atto d’amore per Napoli. Il profondo entusiasmo per tale scelta lo indusse a raccontare il percorso plurisecolare della casa in cui visse per mezzo secolo, eleggendola a sede della rivista “La critica”, a luogo d’incontro di intellettuali provenienti da ogni parte e a residenza definitiva della sua immensa biblioteca.
Già dalle prime pagine traspare il desiderio di trasmettere la felice sensazione provata nei primi mesi vissuti nella nuova dimora. L’uso della prima persona, propria del racconto autobiografico, restituisce un Croce meno accademico e più propenso a parlare di sé e dell’emozione di vivere tra mura attraversate dalla Storia.
Spiega Prisco nell’introduzione: « vendo deciso di lasciare la vecchia abitazione di Largo Arianello, divenuta troppo piccola per contenere la sua già ampia biblioteca. Benedetto Croce cominciò a cercare casa nel gennaio del 1910. Inizialmente la scelta sembrò indirizzata all’acquisto di un appartamento situato a Largo Ferrandina nel quartiere Chiaia, dove una parte dell’aristocrazia e dell’alta borghesia napoletana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento aveva cominciato a trasferirsi. Ma la contrattazione fallì e la ricerca continuò. Solo il 9 luglio dello stesso anno nel suo Taccuino di lavoro, il filosofo scrisse: sono andato a visitare una casa che mi conviene, in via Trinità Maggiore 12, e ho aperto le trattative per l’acquisto».
L’accordo fu raggiunto il 30 novembre e tre giorni dopo Croce annotò sul suo diario di essersi recato dal notaio per firmare il contratto di acquisto.
A quei tempi la via era già intitolata al clinico napoletano Mariano Semmola che aveva vissuto proprio nell’appartamento scelto dal filosofo, che non volle mai accettare come valida quella denominazione prendendo sempre, invece, in considerazione la vecchia dicitura: via Trinità Maggiore 12.
Editore dal 2002, Paolo Izzo, alter-ego della Stamperia del Valentino, gestisce con estremo rigore le scelte editoriali. Il risultato è un catalogo di alto profilo sia nell’ambito della cultura napoletana, che in quello della produzione di stampo umanistico, esoterico e storico.
La Stamperia del Valentino vuole riportare all’attenzione del pubblico la Napoli colta, folkloristica e letteraria. A tal proposito seleziona opere rivolte al curioso colto come allo studioso, con un occhio all’originalità e completezza dei temi proposti.
Per saperne di più
www.stamperiadelvalentino.it
Stamperia del Valentino/ Benedetto Croce narrates a corner of Naples: his home, Palazzo Filomarino
Benedetto Croce tells the story of his home in the heart of the old city center in “A Corner of Naples.” A 130-page publication (16 euros) in bookstores by the Stamperia del Valentino with a preface by Mario Prisco.
It is a incursion into the history of the city and the world of one of the greatest European intellectuals of the 20th century, Benedetto Croce, who rarely, as he did in this pamphlet, talked about himself. And above all, it is a way to learn about the importance of home for an intellectual, where it becomes a place of work, sociability and custody of knowledge.
Deciding to live in the heart of the old city center, in Palazzo Filomarino located on Via Trinità Maggiore, was for Croce an act of love for Naples. His deep enthusiasm for such a choice led him to recount the centuries-long journey of the house in which he lived for half a century, electing it as the home of the journal “La critica,” a meeting place for intellectuals from all over the world and the final residence of his immense library.
Already from the first pages the desire to convey the happy feeling experienced in the first months lived in the new abode shines through. The use of the first person, characteristic of autobiographical narrative, returns a Croce who is less academic and more inclined to talk about himself and the excitement of living within walls traversed by History.
Prisco explains in the introduction, “ he decided to leave his old home in Largo Arianello, which had become too small to contain his already large library. Benedetto Croce began looking for a home in January 1910. Initially the choice seemed to be directed toward the purchase of an apartment located in Largo Ferrandina in the Chiaia district, where a part of the Neapolitan aristocracy and upper middle class in the late nineteenth and early twentieth centuries had begun to move. But the bargaining failed and the search continued. It was not until July 9 of that year in his Working Notebook that the philosopher wrote: I went to visit a house that suits me, at 12 Via Trinità Maggiore, and opened negotiations for the purchase.”
The agreement was reached on November 30, and three days later Croce noted in his diary that he had gone to the notary to sign the purchase contract.
At the time, the street was already named after the Neapolitan clinician Mariano Semmola, who had lived in the very apartment chosen by the philosopher, who never wanted to accept that designation as valid, always taking instead the old wording: via Trinità Maggiore 12.
A publisher since 2002, Paolo Izzo, alter-ego of the Stamperia del Valentino, handles editorial choices with extreme rigor. The result is a high-profile catalog of both Neapolitan culture and humanistic, esoteric and historical production.
The Stamperia del Valentino wants to bring cultured, folkloric and literary Naples back to the public’s attention. To this purpose are selected works aimed at the educated curious as well as the scholar, with an eye to the originality and comprehensiveness of the themes presented.