Estinzione. Dopo 120 anni di storia nel settore del caffè tramandato da generazioni, diremo addio all’attivit di bar, e quindi al mio caffè, uno dei migliori di Napoli.
Un caffè di cui non sentirò la mancanza sar il caffè d’orzo. Quando me lo chiedono ho una mazzata in fronte. Ma quanto puzza, come fanno a berlo? L’ho chiamato caffè Berlusconi perch è proprio na fetenzia.
Tante persone sentiranno la nostra mancanza, anche quelle che erano tartassate e prese in giro.
Uno dei più vecchi della zona, chiamato da tutti Peppe ‘o scemo, orfano di padre e di madre da qualche tempo, ha convissuto con la sua vecchiaia fino a oggi, con i suoi ottantadue anni, forse più …
Di statura bassa, gracile nell’aspetto ma sempre disponibile in ogni cosa che gli chiedi, se ne va girando poveretto, per le strade del quartiere con la sua compagna la sigaretta.
Nel mio bar viene per accendere la sigaretta, chiede un po’ d’acqua e un caffè che gli offriamo volentieri. Ha lo sguardo nel vuoto, pensieroso. Forse aspetta che la sua vita finisca, mi guarda, e attende la mia solita domanda Pè, ma se vire na femmena annura che ce fai? (Peppe, ma se vedi una femmina nuda che fai?). Dopo, un attimo di riflessione, risponde sempre ridendo”A chemmoglie…”(ci, “la copro”), ride e se ne va.
Poi c’è ancorazi’ mellone, menefreghista e sfortunato.
Dice che nella vita ha sempre rubato ma ora non se ne frega di niente e vive alla giornata, facendo il guardamacchine di notte. Di mattina consegna i fiori per un fioraio e, quando può, se li ruba. Se me li porta li mettiamo davanti alla Madonna . Quando ci si rivolge a lui per traslochi o per sbarazzarsi di cose che non servono, viene sempre in soccorso, in cambio di una dieci o venti euro.
Capita che sia gi allegretto,ma non ancora ubriaco, e chieda “na presa d’annece”(un bicchiere di anice)… io gliela do, ma prima gli rifilo acqua calda. Gli dico Zimellò… nusurse (un solo sorso) e lui contento perch è gratis la tracanna. Poi, strabuzzando gli occhi, con voce rauca grida Ma allora si sceme??? E ggli dammelle bbuono…” Ridendo gli passo il bicchiere con il liquore…Lo rendo felice per un attimo. So che ritorner …
Una signora viene a telefonare.Parla con la figlia. A un tratto si ferma “Mar sento puzza di bruciato; sta il ragù sul fuoco, si sta bruciando???”. Dall’altra parte del filo, la figlia va a vedere mentre la madre aspetta impaziente al telefono. “Non è successo niente. E’tutto a posto”. La madre, incredula, si rivolge a noi chiedendo se sentiamo la stessa puzza di ragù. Con il sorriso sulle labbra rispondiamo di s e consigliamo di correre subito a casa a vedere che succede. E lei “Ss, vado subito. Chella, mia figlia, non ha capito proprio niente”.
Entra una signora brutta , corta e grassa e, tentando di parlare italiano, ordina un caffè. “Però nun mo fa’ abbruciate …”. E io “Signo’ ma perch qualche volta ve l’ho fatto bruciato?” ( il caffè macinato o quando entra troppo nel misurino o è macinato male esce con una aroma di bruciato e non si può bere).
“Ma. è la prima volta che vengo” , risponde. E io le porgo la tazzina più bollente che mai. La tocca appena “Maronna mia, invece do caffè , s’è abbruciata ‘a tazzina”. … E io non mi faccio trovare impreparato “Accuss nun facite cchiù storie”.
Di mattina presto, entra nel bar il cliente di tutti i giorni don Rafè , che si fa passare per impiegato comunale ma non fa niente tutto il giorno. Ingolla dai tre agli otto bicchieri di sambuca e incomincia a parlare delle sue esperienze a seconda degli argomenti che ascolta nel bar.Citando persino un certo “Gabriele” Manzoni. Forse voleva dire Alessandro…
Tra i tipi strani che ho incontrato da barista, una napoletana verace un po’ “vasciaiola”. Con anche la nipotina di due anni che fa pipi a terra … La signora fa finta di niente. Ma io non glielo faccio passare liscia ” “Siggnò ma che ha fatto a criatura, ha pisciato n’terra??? “
E lei finge di cadere dalle nuvole. Rivolta alla bambina “Ma che hai fatto ?”. Si scusa “E’ la prima volta”. Sto al gioco”Siggnò sapite qual è ‘o problema? Se trase nata criature sente l’odore e fa pure esse a pip n’terra” (Signora, sapete qual è il problema? Se entra un’altra creatura fa pure lei pip a terra).
Nei dintorni del bar, abitano trans brasiliani che si prostituiscono. Quando vengono a prendere il caffè, spesso li sento parlare con i clienti. Una di loro spiega “Sono alta, sono mora, ho un bel culo , ho un bel seno … “.
La interrompo ” E sotto hai un c … cosi grande … “. Lei si allontana ridendo per non far sentire …
La prima volta che è entrata nel mio bar ha chiesto con un sussurro femminile una coca cola grande. Aggiungendo “Quanto pago?”
La risposta ” 10 euro”. E la voce si è fatta vocione” QUANTO???”
Tra i clienti, anche” Giovanni ‘o scupatore”, 60 anni circa, molto mattiniero. Non ci sta con la testa ed è stato abbandonato dalla famiglia. Pure i suoi figli hanno imboccato strade buie.
Ogni mattina si aspetta di essere preso in giro. Davanti al banco, s’inginocchia e, con le braccia protese verso l’alto esclama ” Dio scinne chiane chiane e miette e mmane toie ncoppe e mmeie”. Io gli schiaffeggio forte le mani facendolo saltare per la paura, e lui mi dice “Si’ sempe sceme” .
Nel mio negozio c’ è un contenitore con una pila di copie di un quotidiano che viene distribuito gratuitamente. Tutte le mattine un signore anziano entra per prenderne una copia, ma prima di entrare nel bar a cinque metri dalla soglia d’ingresso, caccia una lingua chilometrica, dove attinge il dito per prendere il giornale e andarsene.
Entra un cliente senza capellima ha il casco da motociclista e mi chiede un caffè, nel frattempo si toglie il casco. Lo guardo “Hai lasciato il parrucchino nel casco”.
Un noto commerciante della zona, ormai anziano, viene tutti i giorni a far colazione. Pure a mezzogiorno. Vuole il cornetto e si arrabbia se non lo trova perch dice che glielo devo conservare. Ma non è attendibile. Ha molti acciacchi e si dimentica le cose. E a Napoli quando una persona si dimentica le cose si dice che ha perso la fresella .Per questo lo chiamiamo Fresella.
Spesso vuole pagare due volte, ma noi gli diciamo che gi lo ha fatto.
Ecco l’ultima delle tante scene vissute che mi viene in mente. Mio fratello un giorno, provando la nuova macchina fotografica scatta una foto a un cliente amico. E la mettiamo in vetrina con la scritta “Smemorato cercasi”.
Molte persone notano la foto “Poveretto, ma che gli è successo?”
” Ha perso la fresella, la moglie lo ha lasciato, e ora vaga per la citt “.
C’è chi dice ” Io l’ho visto nel porto”. Io incalzo “S a volte vuole prendere la nave e tenta di suicidarsi”.Mentre parliamo, una signora appena uscita rientra trafelata ” Eccolo, eccolo sta arrivando”.
Tutti lo fissano quando entra. Lui si accorge che qualcosa non va, si guarda intorno, osserva la foto e con faccia seria ordina un caffè. Quando siamo soli scoppia in una risata “Si’ proprio nù fetente…”.
Tutto questo mi mancher . Visi , situazioni, problemi. Ma a tutto c’ è una soluzione. Mai arrendersi.
A quelli che ho incontrato lascio una frase Grazie per avermi fatto crescere.