Lo stridore tra il concerto di Aldo Ciccolini al San Carlo e il grigio torpore di una citt che ha regalato al mondo prodigi come questo pianista è stridente e inquietante. Naturaliter solenne, conquista la tastiera e alla sua veneranda et svela un volto nuovo di un Mozart particolarissimo, tutto delicatezza ed eleganza, molto francese, si dir , ma affascinante e originale.
Se le due sonate in programma hanno sbalordito per la vivacit e la freschezza dell’interpretazione, la seconda parte del recital ha esaltato il pubblico con alcune meravigliose letture di Liszt. Intensa e meditativa è stata la Parafrasi sull’Aida, commovente e profonda quella sul Tristano e Isotta. Il vecchio saggio scruta nella partitura e mira dritto all’essenza delle pagine, nelle quali riesce a cogliere sempre un particolare, un inciso, una risoluzione che ad altri era sfuggita, presentando cos letture che nulla hanno a che vedere con il pianismo acrobatico di questi robottini che si avvinghiano alla tastiera e alle regole del mercato discografico. Ciccolini con la sua lettura della Morte di Isotta commuove e svela come l’uomo s’etterna, lui profeta laico della religione della musica.
Dichiaratamente ateo, fa pensare più di tante omelie. Soprattutto in quei brani della Armonie poetiche e religiose di Liszt che hanno chiuso la serata, tra cui segnaliamo Invocation, per sfidare chiunque a dimostrare che quella che abbiamo ascoltato non è stata una suggestiva, intensa, profondissima preghiera.
Quello stridore tra il genio e la citt si compone in un abbraccio ideale una Sonata di Scarlatti sorprende tutti come il sole, il biondo sole di Napoli che ancora brilla sulle miserie del presente e invita a guardare oltre. Una signora grida "grazie!" e il pubblico si unisce con un applauso l’antica dignit di un popolo regale affiora e si affida all’arte dei grandi paladini della cultura della capitale per far sentire il suo sdegno orgoglioso.
Grazie, Maestro, non credi in Lui, ma Dio ti conservi ancora a lungo abbiamo bisogno di te.
In foto, Aldo Ciccolini al San Carlo, fotografato da Francesco Squeglia
L’EVENTO
Il San Carlo inaugura la stagione sinfonica con Riccardo Muti, marted 21 dicembre 2010. In programma, Cherubini, Rossini e Schubert. Teatro di San Carlo
Marted 21 dicembre 2010, ore 20.30
Mercoled 22 dicembre 2010, ore 20.30
Gioved 23 dicembre 2010, ore 18.00
Per saperne di più
www.teatrosancarlo.it