La scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa, nata nel 2003 come prima scuola di giornalismo del Mezzogiorno peninsulare, si avvia a festeggiare il decennale della sua attivit e lo fa in grande stile con una novit assoluta per gli allievi che decideranno di partecipare alle selezioni per il sesto biennio del master, il cui bando è stato pubblicato proprio in questi giorni. Da quest’anno infatti dieci borse di studio da 5mila euro ciascuna, finanziate dalla Fondazione Roma-Mediterraneo, saranno messe in palio per gli studenti più meritevoli, quattro delle quali saranno assegnate gi all’inizio del primo anno agli allievi che si posizioneranno ai primi posti della graduatoria di accesso alla scuola.
“Una grande novit ha sottolineato Alfredo D’Agnese, coordinatore didattico della scuola di giornalismo – soprattutto se si pensa agli anni scorsi, in cui le borse di studio erano assegnate solo a seguito di concorsi specifici banditi durante l’anno accademico.”Un modo questo, per contribuire alla nascita di una sana competitivit e alla creazione di stimoli positivi che, si spera, spingeranno gli studenti a dare il massimo gi durante le prove di selezione.
Nata in un momento in cui al sud non esistevano scuole di giornalismo e l’unico modo per imparare qualcosa era attraverso la cosiddetta gavetta in strada, la scuola si è evoluta di pari passo con l’evoluzione dell’informazione diventando una vera e propria “factory produttiva” del giornalismo.
Col passare degli anni il percorso formativo è stato rivisto e approfondito in modo da dare ampio spazio alla pratica, affiancata da materie strettamente necessarie alla professione come il diritto penale e processuale, l’economia, la deontologia e la storia, per far si che chi esca dalla scuola abbia le conoscenze pratiche e teoriche indispensabili per il lavoro giornalistico. Ma non solo durante i primi tre mesi gli allievi sono spinti a fare tabula rasa di tutte le conoscenze acquisite nel corso degli studi precedenti perch “non importa che siano gi pubblicisti, che collaborino con un giornale, che abbiano un blog o sappiano scrivere – afferma D’Agnese – qui si riparte da zero, dall’abc della scrittura e dalle basi della notizia, si insegna ad avere un’attenzione maniacale nei confronti delle fonti e si ricordano gli obblighi che ogni giornalista ha nei confronti dei lettori, per far s che niente sia mai trattato con superficialit o approssimazione”.
Oggi la scuola può contare su due prestigiosi direttori come Lucio d’Alessandro e Paolo Mieli e un condirettore del calibro di Pier Luigi Camilli, vicedirettore delle Testate giornalistiche regionali Rai, a cui si affiancano alcuni dei più illustri giornalisti del panorama editoriale italiano e quattro giornalisti professionisti coordinatori di redazione che seguono gli allievi passo passo.
Fiore all’occhiello del master sono i numerosi premi vinti dagli allievi nel corso dell’ultimo anno accademico che vanno dal “Premio Ansa – Professione Reporter”, al”Premio Giancarlo Siani”, dal “Premio Lorenzo Perrone informare è prevenire”, al “Premio Ischia Internazionale di Giornalismo” e alla prima edizione del Premio “Formazione per l’informazione” indetto dal Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, cui si affiancano le inchieste pubblicate nella collana “I Libri di Desk”, indagini storico-giornalistiche proposte da Paolo Mieli per il secondo anno di ogni biennio come “tesi di specializzazione” e composte dai contributi di tutti gli allievi.
In foto, l’aula intitolata a Giancarlo Siani, il cronista del Mattino freddato dalla camorra nel settembre 1985 e un angolo della scuola dedicata alla formazione degli aspiranti giornalisti