«Restate a casa. Per tutelare la vostra salute e quella degli altri. E per rispetto verso lo straordinario lavoro dei medici e degli infermieri che in questi giorni rischiano la vita in corsia». Chiaro, netto e molto accorato l’appello di molti studenti rientrati dall’Erasmus a Napoli nei giorni scorsi grazie al lavoro dell’Università Suor Orsola Benincasa e delle Ambasciate Italiane e il loro video appello per stare a casa per rispettare le disposizioni del governo e soprattutto la salute degli altri.
Rientrati, tra mille difficoltà, sono in autoisolamento domiciliare e hanno scelto di lanciare attraverso i canali social del Suor Orsola un appello ai tanti studenti e lavoratori italiani rientrati in questi giorni (prima dell’ultimo provvedimento restrittivo del governo) nelle loro residenze sia dall’estero che dal Nord Italia.
Racconta Claudia Calvanese, studentessa di Scienze della formazione primaria al Suor Orsola. «Anche in Spagna è ormai tutto chiuso e restano aperti solo supermercati, farmacie e servizi essenziali. Le Università sono chiuse e si sono organizzate con le lezioni online, quindi per noi studenti Erasmus non aveva senso stare reclusi’lontani dai nostri familiari. L’importante è prendere tutte le dovute precauzioni di isolamento domiciliare una volta rientrati a casa».
Per tutti il viaggio di rientro è stato tormentato. Laura Lequile, che al Suor Orsola studia Lingue e culture moderne, ha impiegato 15 ore per rientrare da Parigi già la scorsa settimana, recuperando soltanto un volo con scalo ad Amburgo. Stesse difficoltà per Antonia Appolloni, con oltre 10 ore di viaggio dal Belgio (Courtrai) tra treni e arei. E per Donato Mandetta, che ha raggiunto Napoli a Napoli da Würzburg (Germania) anche lui con numerosi cambi di mezzi di trasporto, dopo 14 ore di spostamenti.
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