Nasce a Napoli il centro internazionale di ricerca Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo. Per riscoprire e valorizzare l’eredità culturale dello statista lucano dalal forte vocazione europeista, che aveva individuato nell’analfabetismo il promo nemico da combattere per lo sviluppo sociale.
L’idea è dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, la più antica Università libera italiana che da oltre cento anni rappresenta uno dei centri di eccellenza internazionale per la formazione pedagogica.
Un progetto che si sviluppa grazie alla rete con gli atenei spagnoli di Alicante, Ávila, Siviglia e Valladolid, l’Università greca della Tracia e l’Università portoghese di Evora e l’Università Metropolitana di Puerto Rico.
Domani alle 10.30 nell’aula magna del Suor Orsola l’inaugurazione con un convegno internazionale dedicato al tema Il Mediterraneo delle culture: educazione, intercultura, cittadinanza introdotto dal rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio d’Alessandro.
Un pensiero politico ricco di implicazioni di carattere educativo, quello di Nitti, che sulla base di studi storici, ha evidenziato la centralità del momento tipicamente pedagogico della formazione di un autentico ethos democratico per la fondazione di società aperte e pluraliste.
Spiega Fabrizio Manuel Sirignano, presidente del corso di laurea in scienze della Formazione primaria dell’ateneo partenopeo e direttore del centro intitolato a Nitti: «L’obiettivo è quello di individuare le tante ‘pedagogie sommerse’ presenti in ambito internazionale, con particolare riferimento al Mediterraneo: modelli, esperienze e testimonianze sommerse, appunto, dall’oblio cui sono state relegate per la loro sostanziale dimensione critica, legata a fasi storiche in cui più forte è stato il dissenso e nel contempo la speranza nei cambiamenti più o meno radicali dei sistemi vigenti».
Nella foto in alto, Lucio d’Alessandro Fabrizio Manuel Sirignano Maria Dimasi e Giorgio Agelardis per l’atto costitutivo del centro
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