Bentornato a Teano. Riapre al pubblico, uno degli edifici teatrali più importanti dell’Italia antica. Il teatro romano al museo archeologico (dove gli è dedicata una sezione con plastici ricostruttivi del complesso nelle sue diverse fasi, resti architettonici, tra cui architravi e capitelli riccamente decorati, e apparati scultorei di grande pregio).
Lunedì 20 novembre giornata di studi dal titolo “Il teatro torna in scena” che parte alle 10 con l’ufficializzazione dell’evento. Alle 12 si potrà visitarlo guidati dagli studenti dell’Isiss Ugo Foscolo di Teano-Sparanise e dall’associazione Teano in movimento. Seguiranno La voce del Teatro, letture a cura del Liceo scientifico statale “Leonardo da Vinci” di Vairano Patenora e Scalo. Chiude Libiamo ne’ lieti calici, brindisi augurale per il Teatro a cura dell’Istituto Alberghiero Ipssart di Teano.
Costruito alla fine del II secolo a.C., venne modificato in età augustea, probabilmente con l’elezione di Teanum Sidicinum a colonia romana, secondo i principi dell’architettura teatrale romana, con l’inserimento di palchi d’onore (tribunalia) e la ricostruzione del fondale verticale dell’orchestra (scaenae frons) che fu arricchito con colonne di marmi preziosi e raffinate decorazioni. Il Teatro faceva parte di un complesso architettonico costituito da una grande terrazza artificiale sulla quale sorgeva anche un tempio che sembra fosse dedicato ad Apollo.
Quando, agli inizi del III secolo d.C., il teatro fu completamente rinnovato per volere imperiale, su impulso di Settimio Severo e completato da Gordiano III, assunse forme grandiose. La cavea raggiunse un diametro di circa m. 85 e l’edificio scenico, decorato con tre ordini di colonne, capitelli, architravi e sculture nei più rari e pregiati marmi, raggiunse m. 26 circa di altezza.
In età moderna dell’antico teatro restava solo un vago ricordo. Un viottolo di campagna passava sulle rovine della scena, montava sulle strutture oramai quasi sepolte e si infilava sotto le volte dell’ambulacro mediano per poi uscire e proseguire verso il centro medievale. L’aspetto vetusto e recondito delle rovine indusse a denominare la zona come “le Grotte” e, a tutela del viandante, fu installata una cappella con altare dedicato alla Madonna.
Le prime esplorazioni sistematiche del monumento furono condotte agli inizi degli anni 60 del secolo scorso da Werner Johannowsky. Dopo alcuni interventi di scavo e restauro nella seconda metà degli anni 80, a partire dal 1998 fu concepito un articolato progetto di esplorazione, restauro e valorizzazione del sito, durato oltre un decennio.Le scoperte succedutesi negli anni permisero di chiarire molti aspetti del complesso monumentale e i restauri effettuati, sia con finanziamenti nazionali sia con fondi dell’Unione Europea, consentirono di restituire alla fruizione pubblica l’antico edificio, che poté ospitare anche importanti rappresentazioni teatrali.
Per molti mesi è stato chiuso al pubblico a causa di adeguamenti relativi alla sicurezza. Nella manutenzione del verde un sostegno è stato offerto anche dall’associazione Sidicina Amici dei Musei e dai detenuti della casa di reclusione di Carinola che hanno prestato il loro lavoro volontario nell’ambito di un Accordo di Collaborazione tra Polo Museale, direzione della Casa di reclusione e Comune di Teano.
Per saperne di più
http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/il-museo-teano
http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/il-teatro-teano