Alchimia fusione tra individualit corporea e natura, esperienza interiore cercata e vissuta per fini di sviluppo spirituale, altro che ricerca della magica pietra filosofale, capace di trasmutare qualsiasi metallo in oro. Alchimia metamorfosi, trasformazione che avviene non per opera divina ma per una forza interna alla materia stessa che si fa energia, indocile al chiuso di forme statiche, e attesta la sua presenza in un continuo, morbido ondeggiare di corpi levitanti che, sfidando la forza di gravit , danno luogo a scene surreali.
L’alchimia nella declinazione di Pendleton una concezione che ritiene l’universo come un tutt’uno che si comporta come una singola e interconnessa sostanza naturale, della quale gli umani fanno semplicemente parte, una volta caduta la pretesa di esserne il centro o la componente privilegiata. Una concezione della natura come luogo in cui la trasformazione di esseri o oggetti non costituisce sorpresa, una volta annullata ogni distanza qualitativa tra loro. Momix, la compagnia, lo strumento prezioso che traduce in atto da trenta e più anni il suo talento e la sua inventiva inesauribili, portandoli in giro per il mondo.
Più volte il geniale danzatore e coreografo statunitense ha dichiarato che la cosa più naturale è usare la natura come musa ispiratrice. E da anni questa musa gli detta racconti per immagini ossia miti, uguali e al tempo sempre nuovi, in cui l’arte dell’alchimia si fa alchimia dell’arte, bellezza, trionfo della fantasia, mistero, ricerca dell’energia che si nasconde in ciascuno di noi attraverso l’esaltazione delle “radici” delle cose, i quattro elementi aria, acqua, terra e fuoco.
L’incipit è segnato proprio da quest’ultimo, l’elemento più metamorfico e performante, poeticamente più esuberante, quello da cui si sprigionano incantevoli colori; quello che più di ogni altropuò mutare e trasformare le cose e rendere conto del dinamismo interno alla realt , che il mutamento di volume dei costumi dei danzatori rende palpabile. Il fuoco, energia che cade dall’alto, saetta, simbolo di potenza, calore, soffio di vita. E poi, complici giochi di luce e velari, immagini amniotiche e fluttuazioni di corpi senza peso, giochi mimetici, illusionismo.
Il largo uso artistico degli inganni percettivi attesta una antica consuetudine del geniale artista con i temi della psicologia della forma dal consueto fondale nero emergono arti che ora diventano tentacoli ora sollevano miracolosamente sinuosit femminili con meravigliosi effetto di sospensione. E, ancora, l’aria celebrata da vertiginosi moti ascensionali di corpi, in un fulgore di coni di luci iridescenti che cadono dall’alto. Il processo di trasfigurazione continua anche nella corposit della materia, sottratta al sublime senso di attrazione-repulsione che potrebbe suscitare il suo aspetto statico; e si esprime attraverso un dinamismo corporeo che sublima gli aspetti ginnici e contorsionistici, mai fine a se stessi, in figure di plastica eleganza.
Tante le emozioni e le suggestioni. Difficile, forse inutile e arido elencarle tutte, la loro nascita garantita da una concezione saldamente unitaria, alla quale concorrono in pari misura i costumi, creati ad hoc per tradurre la metamorfosi in termini visivi, un campionario world di generi musicali, un fantastico copione luci, la scenografia visuale e infine, non ultime, le coreografie originali che lasciano sempre il segno.
Falso finale segnalato da un luminoso “THE END” e bis spontaneamente concesso, per esaltare le doti coreutiche delle cinque coppie di danzatori.Teatro gremito, pubblico entusiasta, ovazioni ripetute. Da non perdere. Un grazie al Teatro Bellini, prezioso ed esclusivo tramite per godere di questo particolarissimo inno alla bellezza della natura.
Momix in Alchemy
Teatro Bellini, via Conte di Ruvo,14- Napoli
Fino al 15 febbraio
In foto, alcuni momenti dello spettacolo