Il carcere a teatro. Sabato 16 (ore 21) e domenica 17 gennaio (ore 18. 30) sul palco del Bolivar di Napoli arriva “Sottozero Morte e rinascita di un uomo in gabbia”, spettacolo crudo e forte che svela cosa significhi vivere dietro le sbarre. Il lavoro di Sandro Dionisio, Pietro Ioia, Antonio Mocciola, è ispirato dalle vicende vissute dallo stesso Pietro Ioia, gi  detenuto a Poggioreale, che partecipa alla pièce nei panni del secondo aguzzino. «E’ giusto -sottolinea- che chi sbaglia paghi, ma è assolutamente necessario gestire il tutto con dignit  e rispetto. I drammi della cella zero del carcere di Poggioreale umiliano gratuitamente i carcerati attraverso torture fisiche e psicologiche che non possono continuare a esistere e attraverso questo spettacolo si condanner  quest’aspetto oscuro della vita incarcerata».
A dare il volto a Ioia in scena è, invece, Ivan Boragine affiancato da Marina Willbiller, unica figura femminile, che interpreta la moglie del protagonista, mentre Diego Sommaripa ne è il compagno di cella.
Spiega il regista «Il teatro è l’ascolto del reale, ma soprattutto può cambiare la cultura di un popolo. Ho scelto di realizzare questo progetto per dar finalmente voce a una vicenda molto particolare in un teatro a cui sono affettivamente legato».
Ma motore dell’iniziativa è Mocciola che, colpito da un’intervista a Ioia, ha deciso di contattarlo per raccontarne la storia senza sfumature e fronzoli, colpendo il cuore e lo sguardo degli spettatori con squarci di violenza e umiliazione.
(m.a.g. c.)

Per saperne di più
www.teatrobolivar.com

Nella foto di Dario De Simone, un momento dello spettacolo

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