La Grenouille avait raison ( la rana aveva ragione), fantastica favola svizzera per ogni et , sul palco del Bellini di Napoli, andata in scena inserita nel cartellone di Napoli Teatro Festival Italia 2016. In verit lo spettacolo non si è svolto sulle tavole del palco ma su tutto lo spazio, dal proscenio all’alto soffitto. Un ampio palcoscenico, orizzontale e verticale, a tutta altezza.
Magico spettacolo circense, mimo musica danza, tessuto armonicamente tra le varie arti, riflette cultura filosofia tecnologia della Bauhaus, scuola e movimento artistico d’avanguardia ideato da Gropius. Un diadema di pregevole fattura con danza, canto, acrobazie, musica, non felini cavalli elefanti ma fiabeschi animali domestici di peluche vellutato, gioia di ogni bimbo, marionette, fuochi d’artificio, giochi di luci e d’acqua, clown. Spettacolo gioioso che non si vede spesso. La rana, saggia per le sue antiche origini, timida ascolta muta nascosta tra le foglie immersa negli stagni, presente nelle favole di Fedro e di Esopo, gracchia se è infastidita.
La scenografia di James Thierre, sue le originali musiche, è architettura fantascientifica molto simile a progetti di citt immaginati da Antonio Sant’Elia, architetto Futurista, nel 1909. Fitta ragnatela di corde sul fondo dal basso verso l’alto e sul soffitto, lunga scala a pioli che si avvolge se stessa come serpente, tanti quadrati luminosi sospesi che salgono scendono, si capovolgono, diventano ascensori, radar, dischi volanti, ampio lavatoio a bordo palco, pianoforte e arredi d’epoca, di quei tempi lontani in cui si potevano inventare favole, e altro che solo può inventare un artista dotato di cultura.
James è anche regista e attore con Valrie Doucet, performer, contorsionista, equilibrista, Marianna, cantante, Yann Nedelec, attore, Thi Mai Nguyen danzatrice, Samuel Dutertre, performer. Costumi di Pascaline Chavavanne, luci Alex Hardellet e Thierre, marionette di Victoria Thierre, pitture e patine di Marie Rossetti.
Lo spettacolo immaginifico, mimato sapientemente raffinato, diverte e non distrae mai. Brilla di fantasia fiabesca, genialit colta, avventure avvincenti sorprendenti imprevedibili, varie immagini allegoriche, fughe da realt consuete monotone noiose melanconiche.
Alcuni quadri scenici ricordano il “Circo Fernando” di Lautrec, il Futurismo di Boccioni, Severini, Russolo Lger, Dottori, la pop art di Oldenberg. E’ inno all’allegria. Proprio quell’allegria che solo i bambini sanno far esplodere improvvisamente con la loro ingenuit riuscendo ad attirare l’attenzione degli adulti, a distrarli, divertirli, coinvolgerli.
E’ bella fiaba raccontata con raffinate immagini. Chi suona al piano in ogni posizione possibile per chi è contorsionista, chi canta, chi si tuffa nella vasca, chi si lascia vibrare sulla scala, chi scende o sale su un piatto, chi salta da una corda ad un’altra, chi scivola dall’alto su una fune, chi danza. E’ teatro, spettacolo circense, immerso per 90′, sempre privi di noia, in un gioco vibrante di luci colorate, innocui fulmini sguizzanti nell’ampio spazio scenico, e immagini da caleidoscopio.
Per saperne di più
www.napoliteatrofestival.it
In foto, una scena dello spettacolo