Scritto tra il 1605 e il 1608 , Macbeth racconta la vicenda del vassallo di re Duncan di Scozia , che, divorato dall’ambizione e dalla brama di potere, instillatagli dalla profezia di tre streghe, insieme alla moglie, progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono.
Dopo "Orestea" e "Antonio e Cleopatra", il direttore dello Stabile di Napoli torna in scena, per Teatro Festival, con un altro classico, Macbeth appunto, una sorta di prosecuzione dei due precedenti spettacoli anch’essi caratterizzati da mescolanza di atmosfere e linguaggi. Confermando la coppia protagonista Gaia Aprea e Luca Lazzareschi.
Molto più convincente risulta la prova di Luca Lazzareschi rispetto a quella di Gaia Aprea, fermo restando l’ottima qualit della compagnia.
Gran parte del dramma è ambientato in una camera da letto, una scelta che potr sembrare curiosa secondo le parole dello stesso De Fusco «Potr sembrare curiosa la centralit di una camera da letto in una storia di guerra e di morte, ma io credo che in realt questo sia un testo psichiatrico, teologico, filosofico e non una pura e semplice lotta per il potere».
In effetti, tutta la vicenda viene vissuta da Macbeth e Lady Macbeth quasi come un delirio autoreferenziale, in cui ognuno è il completamente dell’altro. La parte Oscura che sorregge eo completa l’Altro, Ying e Yang dell’Oscurit . Non a caso il desiderio di Potere della coppia corrisponde ad una sterilit . Nulla di buono può nascere da un legame cos malato. E la stirpe regale non discender quindi da Macbeth. Nonostante tutti i suoi sforzi.
un testo sospeso tra sogno e realt , messo in scena con uno stile visionario che riesce a rendere perfettamente i tratti di irrealt di alcuni momenti come l’apparizione delle Streghe, il fantasma di Banquo l’apparizione dei Re.
La regia di De Fusco sperimenta, ancora una volta, con esiti più che convincenti i rapporti tra scenografie, installazione video, luci. Sul palcoscenico, inoltre, a fare da schermo le tripoline, sottili fili sparsi lungo la scena e attraversati dagli attori.
Tutto questo contribuisce a rendere l’impalpabilit ma anche l’inesorabilit del Destino umano al quale inutilmente l’Essere Umano crede di potersi opporre.
Insieme a Gaia Aprea e a Luca Lazzareschi, tornano con De Fusco, anche Ran Bagno per le musiche e Zaira de Vincentiis per i costumi.
In scena con gli attori, nelle vesti delle tre streghe anche le ballerine della compagnia Krper dirette dalla coreografa Noa Wertheim.
Lo spettacolo sar in cartellone al Mercadante dal 26 ottobre al 13 novembre.
Durata 2 ore e 15 minuti.
Negli scatti di Fabio Donato, tre momenti dello spettacolo
Per saperne di più
www.napoliteatrofestival.it