Pinocchio, la favola italiana più letta nel mondo, al Mercadante di Napoli. In scena con la compagnia francese Louis Broullard in cui Miryam Assouline è il burattino, Svain Caillat il truffatore, Herve Blanc il narratore, Daniel Dubois l’anziano, Maya Vignando la fata, autore e regia di Jol Pommerat, collaborazione artistica di Philippe Carbonneaux, durata 1 0ra e 15 minuti.
Napoli Teatro Festival Italia 2016, il cui motto è “un festival per tutti”, direttore artistico Franco Dragone, pone Napoli e la Campania all’attenzione internazionale con spettacoli di note compagnie del Belgio, Francia, Iran, Giappone, Sudafrica, Siria, Canada, Bolivia, Svizzera, Stati Uniti, Russia, Ucraina, Cile, Grecia, Italia. Napoli Salerno Benevento Caserta Avellino e Comuni, luoghi storici e turistici della Regione, per un mese, sono palcoscenici mondiali di prosa, danza, musica. Il Teatro Festival promuove nel mondo la conoscenza di arte, cultura, storia, musei, architettura, archeologia, paesaggi, artigianato, cucina della Campania felix.
E’ suggestivo trovare in scena il Pinocchio, letto in modo originale da attori francesi, opera di Carlo Collodi tradotta in tutte le lingue, autore fiorentino, scritto all’et di 54 anni a puntate come romanzo di appendice per i giovani lettori sul “Giornale per i Bambini” tra il 1981 e l’83.
Lo spettacolo è interpretato in lingua francese con didascalia proiettata in alto sul palco con caratteri poco leggibili che inducono a distrarsi e non far cogliere le azioni sceniche che si susseguono veloci col dinamismo di spot pubblicitario. A teatro è preferibile leggere ogni storia nella gestualit degli attori e nella scenografia. Il Pinocchio di Pommerat è il piccolo ribelle che vuole conoscere il mondo senza ascoltare i consigli di chi ha gi acquisito molte esperienze trovandosi poi in situazioni difficili spesso drammatiche.
Lo spettacolo gioca sul contrasto tra l’austerit degli adulti, la cruda imprevedibile realt , la voglia di fantasticare che è propria della giovane et . Il narratore, a torso nudo, simile al Mangiafuoco di Collodi o a un burattinaio intento a manovrare le marionette in una calda sera d’estate, racconta e collega le azioni sceniche. Lo spettacolo, denso di varie tecniche teatrali, si svolge a bordo palco o dietro veli come nella drammaturgia giapponese, citando passi del romanzo o, spesso, liberamente interpretati. Un grosso tronco, parte di un albero di alto fusto caduto, colpito da un fulmine, piange e si lamenta mentre viene segato.
Poetica la scena di Geppetto e Pinocchio nel ventre della balena e la loro fuga su una barchetta. La fantasia della favola è nella musica di tuba e bassotuba, fisarmonica, tromba, trombone, sax, chitarra, fiati e voce. La magia è nella fata su trampoli per essere più alta di ogni essere umano in un abito vaporoso bianco come zucchero filato creato da Jean-Michel Angays. Gli abiti degli altri di Marie-Helene Bouvet sono scuri come quelli dei Ciechi di Bruegel. Luci e scenografia di Eric Soyer rendono le scene come i dipinti di Caravaggio in cui i protagonisti sono immersi in un nero molto spesso con flebile fascio di un faro che si estende sul palco diagonalmente.
Lo spettacolo pone il quesito se un ragazzo incantato dalla fantasia può essere adulto libero.
In replica sabato 25 (ore 21) e domenica 26 giugno (ore 19).
Per saperne di più
www.napoliteatrofestival.it
Nella foto di Elisabeth Carecchio, un momento dello spettacolo