Uno spazio carismatico, affascinante, magico, dove si respira arte, uno spazio esoterico. Sold out tutte le sere. Stiamo parlando del Tin (Teatro Instabile Napoli, nel cuore della città).

Direttore artistico, il poliedrico Gianni Sallustro, attore di cinema e teatro, regista. Dopo una lunga collaborazione con Michele Del Grosso, -fondatore storico del Teatro, scomparso nel gennaio 2018) guida questo meraviglioso spazio, portando in scena i suoi spettacoli. Testi storici, contemporanei, di tradizione, sperimentali, innovativi, dove Sallustro con le sue regie, propone messe in scena di respiro nazionale, ma nello stesso tempo, ospita compagnie e attori, che fanno parte della storia di ieri e di oggi del panorama teatrale italiano.
Inoltre il Tin propone eventi di musica, presentazione di libri, rassegne teatrali, prestigiosi consegne di premi. Ma di questo parla lui stesso nel incontro.
Partiamo dall’Accademia vesuviana del teatro e cinema, una scuola di recitazione (per adulti , ragazzi e bambini) pluripremiata a livello nazionale. Ci descrive come nasce, come è organizzata?
 L’Accademia vesuviana del teatro e cinema, da me fondata nel 2007, è una scuola di recitazione. Nasce dal bisogno concreto di offrire un servizio nel territorio vesuviano : far vivere il teatro, il cinema non più solo come passatempo, ma come arte da valorizzare e da affinare. Il progetto di Alta formazione attoriale proposto dall’Accademia affonda le sue radici nella pedagogia di tradizione classica del ‘900 (Stanislavskij, Lecoq, Chekhov, Decroux, Mejerchol’d,  Alschitz) volgendo volentieri l’attenzione ai classici del passato , ai principi innovativi della ricerca avanguardistica (Grotowski, Brook, Strasberg, Barba, Chubbuck) e prestando grande attenzione alla scena contemporanea. L’Accademia quindi, spaziando nell’arco della conoscenza e dell’esercitazione, permette all’allievo di elaborare un proprio metodo in modo da poter soddisfare i diversi tipi di richieste lavorative in campo attoriale. 
Certamente oggi nascono accademie e scuole di teatro. Non bisogna solo avere piccole esperienze e piccole nozioni teatrali, ma occorrono esperienze, studio, bisogna essere educatori e creatori dell’arte per essere dei veri insegnanti. La macchina del teatro è molto complessa, faticosa, fantastica. Quali sono le difficoltà oggettive nel suo lavoro?
La più grande difficoltà nel fare teatro è mettere in scena testi con attori bravi e preparati, non improvvisati … Oggi c’è una grande confusione sull’essere attori o attrici. Spesso, si fanno raccomandare senza avere gli strumenti e le capacità necessarie e soprattutto senza aver intrapreso un percorso didattico e formativo adeguato… A me piace lavorare con attori che abbiano una buona conoscenza della loro vocalità, del loro corpo , della loro creatività e che siano generosi e propensi al duro lavoro in scena … per fortuna ce ne sono ancora molti.
Come muove i primi passi nel teatro, Gianni Sallustro?
Ho iniziato a fare teatro da piccolo a scuola, poi piano piano la passione è diventata un impegno costante, un impegno che però ha sempre alimentato una passione che a oggi non si è mai esaurita. Sin da ragazzino mi sono sempre dedicato allo studio, alla formazione, alla ricerca alla sperimentazione. Tutto ciò mi ha portato alla laurea in pedagogia e a formarmi come attore, mimo, regista, doppiatore, maestro internazionale di Commedia dell’Arte. Nel mio percorso artistico annovero molteplici esperienze cinematografiche e televisive, in particolare in fiction di successo targate Rai e Mediaset come “La squadra”,” Un posto al sole “, “Carabinieri” e “Sette Vite”. A breve uscirà nelle sale un film “Il peso esatto del vuoto” dove sarò tra i protagonisti assieme a Peppe Servillo e Cristina Donadio. Nel corso degli anni, innumerevoli sono le mie partecipazioni, sia come interprete che come regista, a progetti e allestimenti di opere teatrali. Tra i registi con cui ho avuto la fortuna di lavorare ricordo: Antonio Calenda, Antonio Capuano , Michele Monetta , Philip Glass, Vanessa Redgrave, Bob Wilson , Antonio Fava, Maria Orsini Natale, Emma Dante, Nicola Fano, Manlio Santanelli, Peppe Sollazzo, Filippo Zigante , Dario Fo .
Un incontro decisivo?
Quello con Michele Del Grosso, uno dei padri nobili dell’avanguardia teatrale partenopea. Dopo una collaborazione ventennale con Michele , oggi, e lo dico con felicità e orgoglio, vengo considerato il suo erede artistico e dal 2022 sono il direttore artistico del glorioso Teatro Instabile Napoli, nel cuore del centro storico di Napoli, fondato nel 1967.
 Cosa c’è nel suo futuro?
 Debutterò ne “Il Mortorio di Cristo “ di Alessandro De Simone e avrò l’onore di recitare al fianco di tre mostri sacri : Mariano Rigillo, Franco Iavarone e Peppe Servillo, il tutto in una cornice meravigliosa, il complesso dei Girolamini … sarà il primo dei tanti festeggiamenti per i novanti anni del Maestro Roberto De Simone. E, oltre al film di cui ho parlato prima “Il peso esatto del vuoto”, uscirà un altro film “ Ê colpa mia” , di Gemma Tisci , di cui sono interprete e regista. A teatro inoltre sarò in scena nella stagione 2023-2024 con quattro spettacoli cui tengo tantissimo e su cui ci stiamo organizzando … incrocio le dita.
 Michele Del Grosso, suo mentore e maestro. Vuole dedicargli un gentile pensiero?
Michele è stato una vera guida, un punto di riferimento per me, lo è ancora oggi. Il nostro primo incontro risale alla fine degli anni novanta. Dopo il primo lavoro fatto assieme su Viviani, non ci siamo più lasciati da un punto di vista artistico. Michele vide in me il continuatore della sua opera: la sperimentazione, lo zoomorfismo. Gli sarò sempre riconoscente. Era un regista visionario, scomodo per l’intellighenzia napoletana che il più delle volte lo snobbava ma segretamente veniva a guardare e a “rubare” idee dai suoi spettacoli .
Il suo più grande insegnamento?
Sono due. Il primo, l’essere veri, autentici e originali in scena e nella vita; il secondo, non scendere mai a compromessi, solo così si è veramente liberi come artisti e come uomini.
 Talentum, il premio delle eccellenze, come nasce?
 Il premio “Talentum”, ideato da me e dalla giornalista Roberta D’Agostino, in collaborazione con la Talentum Production di Marcello Radano, prende vita sette anni fa per poter premiare la creatività, la bravura, la dedizione, la tenacia di personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, del sociale , del giornalismo non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale. Nel corso di questi sette anni tra i tanti premiati: Enzo Moscato , Heather Parisi , Isa Danieli , Enzo Avitabile , Negramaro , Enzo Decaro , Gigi D’Alessio , Manlio Santanelli , Nunzia Schiano , Benedetto Casillo , Anbeta Toromani , Alessandro D’Alatri , Massimiliano Virgilio , Massimiliano Rossi , Luciano Melchionna , Maria Bolignano , Francesco Saponaro , Lara Sansone , Guido D’Agostino , Franco Ricciardi , Nicla Tirozzi , Giulio Baffi , Lino Musella , Francesco De Core , Lello Esposito , Federico Vacalebre , Stefano De Stefano , Marco Perillo , Maria Antonietta Spadorcia e altri ancora.
Nelle sue messe in scena, si nota un’efficienza spettacolare nei particolari: costumi, trucco parrucco, scene, luci, ricerca musicale. Come può uno spazio, strutturalmente parlando, cosi piccolo, sostenere spese eccessive?
Per me realizzare uno spettacolo è sempre un’occasione di crescita e di gioia immensa.. il teatro è condivisione, è gioco, è ritornare ad essere sempre bambini … il teatro con le sue luci, i suoi colori, le sue sfumature: è linfa vitale per me…. ed è per questo che do tutto me stesso alle mie messinscena … curo ogni dettaglio, ogni particolare: il testo, le battute degli attori, la decodifica dei personaggi, i movimenti, le intenzioni, i costumi, i trucchi , le scenografie, gli oggetti di scena, le luci, le musiche … non lascio niente al caso … e l’entusiasmo, come dicevo prima, è quello di un regista che guarda con occhi di bambino a questo meraviglioso mondo del teatro. Il Teatro Instabile poi è un teatro unico nel suo genere… chi non lo ha ancora visitato non può capire. Per la messa in scena ? Abbiamo perso le speranze di aiuti pubblici … A Napoli, e non solo a Napoli, se non rientri nel gruppo dei “miracolati” non avrai mai un centesimo … ma a me non importa, grazie alla creatività e a materiali riciclati si possono realizzare idee fantasiose che, forse, non si realizzerebbero ma, se ci fossero a disposizione cospicui mezzi economici. Ecco, le belle idee spesso partono dalla “povertà”. 
Sallustro con l’apertura del Teatro Instabile di Napoli riprende il sogno di Michele Del grosso di creare un nuovo spazio in cui pensare il teatro come un incontro tra i giovani cui è assegnata la missione di conservare e rinnovare l’arte.
Il Teatro Instabile nasce nelle segrete di Palazzo Spinelli, in vico Fico Purgatorio ad Arco 38, con pianta ellittica, otto archi e disposizione a deambulatorio intorno a un fulcro centrale che ricorda la scena nuda del teatro elisabettiano – shakespeariano rendendo questo spazio l’unico teatro a pianta circolare di Napoli.
E’ stato piacevole conversare con Gianni Sallustro: oggi non è facile navigare nei meandri del mondo teatrale, dove esiste tanta approssimazione, superficialità, egocentrismo inutile, deleterio per l’arte, ma soprattutto poca umiltà. Sallustro, invece, è diretto nel confronto, costruttivo, concreto.
Il Tin è un teatro da frequentare, sia per quello che propone, sia per la sua storia è soprattutto per la sua sede. Mentre si conversava con il nostro artista, abbiamo notato molti turisti in zona impegnati a toccare il “naso” della statua di bronzo del Pulcinella (a pochi passi dal teatro) per attirare la buona sorte e fotografarsi accanto alla scultura, donata dall’artista napoletano Lello Esposito.
Molti di loro, curiosi, si sono affacciati nel foyer, rimanendone incantate, Gianni ha chiacchierato gentilmente cin loro, raccontando la storia di quello spazio.
Noi ringraziamo Gianni Sallustro per la sua cortese accoglienza e disponibilità. 
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Per saperne di più
https://www.accademiavesuvianadelteatroecinema.it/teatro-instabile-napoli/

Nelle foto, il Teatro Instabile Napoli e il suo direttore artistico Gianni Sallustro

Chi era Michele Del Grosso
Nel lontano 1967, fondò a Napoli il Teatro Instabile “T.I.N.” in via Martucci, un piccolo spazio dove transitarono e mossero i loro primi passi artisti come Antonello Venditti, Edoardo Bennato,Peppe Barra, Pino Daniele, Roberto De Simone, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Franco Battiato, Francesco De Gregori.
I nomi eccellenti sono tanti, la lista è interminabile, da non dimenticare un momento di storia “La parabola dei frinquelli ciechi” ispirata dalla “Musica dei ciechi” di Raffaele Viviani, con un cast d’eccezione, Rosalia e Beniamino Maggio, Tommaso Bianco.
Del Grosso è sempre stato attento al teatro di tradizione, ma in particolar modo al teatro di sperimentazione e avanguardia, dando spazio ad artisti che oggi fanno parte della storia dell’arte.
Nel 2001, Del Grosso trasferisce la sua “follia” in Vico Purgatorio ad Arco, dove il Tin continua la propria strada con giovani gestori, eredi di un percorso coraggioso, in una location, mistica-esoterica, completamente ristrutturata, mantenendo comunque il tocco magico della struttura stessa. Ringraziamo Michele Del Grosso, per il suo lavoro, per il suo sacrificarsi in nome della creatività, e per aver creduto nei giovani artisti.

AL VIA LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO INSTABILE
Il Viaggio di Nabil è lo spettacolo che apre la nuova stagione del Teatro Instabile Napoli. In scena venerdì 17 novembre, alle 20: il lavoro è tratto dall’omonimo poemetto in versi di Daniele Virgilitto, riduzione teatrale di Fabio Pisano per la regia di Stefano Amatucci con Lorenzo Sarcinelli, Gianluca Pugliese, Vladimir Randazzo, Antonio Ciorfito.
Nabil, studente ventenne egiziano, intraprende un viaggio su un barcone clandestino diretto in Sicilia. Il giovane vuole ritrovare Yara, la sua ragazza siriana, scomparsa ad Alessandria in circostanze misteriose dopo che il fratello Tarek è stato arrestato in Siria per aver criticato sul suo blog Bashar-Al Assad. Durante il suo viaggio sul barcone vivrà emozioni, pericoli e incontri difficili da dimenticare.

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