Un omaggio e un atto d’amore al mio fratello elettivo Enzo Moscato. Così Gino Curcione introduce “Cartesiana”, lo spettacolo che, nell’ambito della rassegna We love Enzo (organizzata da Claudio Affinito), porta in scena al Teatro Instabile diretto da Gianni Sallustro, nel cuore di Napoli, in vico del fico al Purgatorio 36 (angolo con via dei tribunali). Martedì 28 e mercoledì 29 gennaio, alle 20,30.
Ma Curcione oltre a essere stato un amico vero e fraterno del grande drammaturgo, attore, regista scomparso un anno fa, ne è stato musa ispiratrice. Infatti, fin dal primo debutto di Moscato Carcioffolà nel 1980 al Convento occupato a Roma è sempre stato vicino al suo amico in un confronto reciproco.
Da Festa al celeste e nubile santuario (testo di Moscato) sul palco insieme anche a Tata Barbalato la loro bellissima amicizia non ha conosciuto interruzioni.
Per la regia dello stesso Sallustro, Curcione sarà accompagnato dalla voce e dalla chitarra di Enza Di Blasio che eseguirà interventi musicali scelti dal repertorio di tradizione e dalla sua lunga e stupenda collaborazione artistica con Enzo Moscato.
Di Blasio proporrà ‘A sirena (Di Giacomo/Valente ), Desiderio (Trusiano/Mazzocco, ) e Anna Soròr (testo di Enzo Moscato e musica di Enza Di Blasio).
Gino e Enza saranno affiancati da Francesca Fusaro, Tommaso Sepe, Vincenza Granato, Nancy Pia De Simone, Roberta Porricelli, Maria Crispo, Enrico Annunziata, Pasquale Saviano.
E il pubblico che non ha mai assistito a spettacoli dell’indimenticabile poeta scenico partenopeo, avrà il piacere di godere ancora della sua scrittura grazie a Cartesiana e ugualmente attraverso monologhi come “Spiritilli”, tratto da “Scannasurice” poi ripreso in “Occhi gettati” o “Re bomba”, da “Partitura” e ripresentato in “Rasoi”.
Curcione sarà interprete efficace di quel grumo di acceso irriverente sangue che ci viene dalla Lingua, la lingua napoletana… il più possibile intatta, anche nelle inevitabili contaminazioni… come amava dire proprio Enzo Moscato.
Ripercorrerà radici, storia, sentimenti di un esploratore della cultura napoletana che recuperava terminologie complesse oramai quasi scomparse, storie di esoteriche figure, linguaggi intensi , arcaici con contaminazioni moderne. Sarà affascinante assistere a queste testimonianze di esistenza e amicizia. Perché come scriveva l’autore statunitense Tennessee Williams la vita è in parte ciò che la facciamo noi, e in parte ciò che la fanno gli amici che scegliamo.
LO SPETTACOLO
Cartesiana è considerato, linguisticamente, uno dei punti più estremi e spericolati della drammaturgia di Enzo Moscato, l’iperbolica vicenda, scritta nel 1986, delle peripezie odisseiche dei tre trans partenopei, Cartesiana, Miss Inciucio e Cha-Cha-Cha, alla ricerca di un’identità sessuale, certa e duratura, che a loro balugina dalla mistico-trasformazionale clinica/santuario, di stanza nell’iberica Azuléjos, è ormai divenuto un piccolo classico del teatro contemporaneo, una sorta di post-moderno e sgangherato ‘racconto di formazione’ (alla stregua dell’americano e celeberrimo ‘Portnoy’s Complaint’ di Philip Roth) che hanno preso ad amare non solo, ovviamente, i cosiddetti ‘diversi’ o ‘gay’ ma anche i cosiddetti ‘normali’ od ortodossi delle regole ontologico – sessuali.