Soulbook è andato in scena al Teatro Solidale- il Teatro Sannazaro di Napoli, in una città che ha smesso di parlarci, con persone coperte da mascherine e occhi pieni di paura e terrore. Una straordinaria Fabiana Fazio, ideatrice e scrittrice dello spettacolo, si è esibita sul palco, insieme a Annalisa Direttore e Giulia Musciacco. Il Teatro non si ferma e cerca di lanciare importanti messaggi sociali, attraverso l’ironia, la satira e allo stesso tempo, il dramma di Soulbook.

Raggiungo il Sannazzaro dopo il lavoro. Con me il fotografo Enrico Di Cerbo che decide di accompagnarmi per realizzare qualche scatto dello spettacolo, le strade sono semideserte. Soulbook inizierà alle 21, decidiamo di prendere un caffè prima di entrare, nei pressi di Via Chiaja. Il cameriere mi dice che non posso prenderlo al banco ma posso sedermi, senza pagare il costo del tavolo.
Un’atmosfera surreale, una città che resta viva nella sua bellezza ma che parla oggi attraverso la paura e i timori delle persone e una pandemia che non sembra volere arrestarsi.
Il teatro però non si arresta. Va in scena Soulbook e come dichiara Fabiana Fazio si tratta di «Un piccolo importante segnale. Un modo per provare a dare una casa al teatro indipendente che, in una situazione difficile come questa che stiamo vivendo a causa della pandemia, corre il rischio di restare così indietro da scegliere la resa».

Sul palco anche Fabiana Fazio insieme a Annalisa Direttore e Giulia Musciacco. Da spettatori viviamo la bellezza del messaggio di Soulbook rigorosamente in mascherina e con le giuste distanze di sicurezza, grazie alla professionalità e all’amore dei lavoratori del Teatro che ci hanno accompagnato alle poltrone assegnate. Vince il teatro in questo autunno triste e violento. Vince il messaggio, il tentativo di trasmettere al pubblico che il mondo nel quale viviamo è molto diverso da Soulbook.

Soulbook è un invasore. E’ il nuovo grande colonizzatore. E’ un nuovo mondo che prende il sopravvento su quello fisico e reale delle cose. E’ lo spazio virtuale dei social, il contenitore delle nostre emozioni. E’ il nostro io che diventa sicuro tra le lettere della tastiera, dietro uno schermo, allo stesso tempo è un io confuso in cerca di consensi, certezze. Un io bombardato dall’informazione mediatica, dalla pubblicità, dall’esibizionismo umano becero e mediocre, dagli influencer, dalle giornate mondiali, dai tutorial.

Sono emozioni reali che vengono vomitate in rete. Tutto in Soulbook deve essere obbligatoriamente pubblicato, condiviso, apprezzato o non apprezzato. Occorre parlare e commentare tutto, essere anche criticati. Essere polemici quindi oppure pecore. E’ il nostro io virtuale che riceve like/consensi e più ne hai più diventi qualcuno.
Soulbook è un luogo dove si ha la possibilità di creare un io diverso da quello del nostro quotidiano. Un io costruito, irreale. Mi piace tutto su Soulbook, “mi piace, mi piace, mi piace” e forse non mi piace nulla.
Soulbook è anche vuoto culturale che si gonfia attraverso la massa, come i “RIP” che si susseguono, quando muore un personaggio famoso, di cui non conosciamo niente, neanche il nome, prima della sua morte. La condivisione poetica, giornalistica senza fonti attendibili.

Al di fuori di Soulbook non esistiamo, siamo entità anonime che riescono a essere io, davvero io nello status di animali da tastiera. Esistere significa annullarsi in Soubook, annullare per “esistere” Ma esistere dove? Esistere come? Sul Soolbook, ovviamente. E’ tutto favoloso in quel mondo, tutti sono favolosi: le loro fotografie dei viaggi, la loro famiglia, i loro figli, i loro stati. “A cosa stai pensando?” Soulbook te lo chiede, tu devi rispondere per essere qualcuno.
Allo stesso tempo è una felicità apparente, è una favola triste, dietro l’ io personaggio a volte si cela la depressione, la consapevolezza di non essere oltre quel virtuale che ci fa credere di essere: Scrittori, Scienziati, Filosofi, punti di riferimento per l’opinione pubblica. Un posto dove tutto si amplifica, il quotidiano più famoso del mondo, un’edicola sempre aperta h 24, una linea editoriale variegata, confusa, un’insalata di contenuti.
Spesso questo posto ha sancito vittorie politiche, fomentato manifestazioni e proteste violente. Soprattutto in questo periodo di censura e lockdown per la politica è stato un falso teatro sempre aperto (perché il teatro è una cosa bel diversa), per esponenti e governatori che hanno esibito idee e opinioni, riuscendo a sfruttare questo posto, come un diario per le loro campagne elettorali. E’ uno spazio dove tutto ti arriva e ci sei anche tu. Un tentativo di farcela, emergere, vincere.
Soulbook però è anche un luogo creativo, se utilizzato bene può generare condivisione culturale. Ed è proprio da qui che parte l’iniziativa di “Intermittenti spettacolari“: musicisti e teatranti hanno iniziato a battersi contro un governo assente in quarantena e anche post, che ha messo ai margini la cultura, venendo meno nelle sue promesse di sostegno al sistema culturale. La protesta civile è partita nel mese di aprile, prima con una pagina e dopo con un flash mob in Piazza del Plebiscito. Un flash mob pacifico che ha visto il rispetto delle distanze di sicurezza ma anche il silenzio. Centinaia di musicisti avevano tra le mani uno strumento musicale: violino, chitarra ad esempio e sono rimasti in silenzio. Hanno poi deciso di continuare a protestare, attraverso il filtro della bellezza. Così sono riprese le proteste pacifiche e creative sul territorio ma anche sui social, come quella che hanno deciso di chiamare “Agitazione creativa”, dove hanno invitato gruppi, persone e movimenti impegnati nella cultura di riprendersi con cellulari o videocamere e realizzare proteste appunto creative, prive di violenza e aggressività e postarle appunto su Soulbook.

Anche Soulbook di Fabiana Fazio ha partecipato a questa iniziativa e a fine spettacolo è stato letto il comunicato stampa di Intermittenti spettacolari.
In un periodo così buio c’è bisogno di bellezza e cultura.
©Riproduzione riservata 
Gli scatti in pagina sono di Enrico Di Cerbo

SOULBOOK
scritto e diretto da Fabiana Fazio
con Annalisa Direttore, Fabiana Fazio, Giulia Musciacco
collaborazione ai video: Francesco De Falco
aiuto regia: Angela Carrano
Assistente alla regia: Serena Cino
Luci: Tommaso Vitello, Marco Perrella
produzione Audioimage
In collaborazione con Comune di Napoli e l’Asilo Filangieri

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