I numeri non vanno d’accordo. E il titolo dello spettacolo scritto e diretto e interpretato da Brando Improta, con Katia D’Ambrosio, Alberto Vito, Giada Laporta. Musiche originali Jacopo Mazia. Ispirato alle opere di Eduardo De Filippo. Andrà in scena a Napoli, il promo e 2 marzo, alle 20.30 al Theatr’on in via Luigi la Vista 14, (nei pressi di piazza Nazionale).
Ecco la storia: Gennaro Quagliuolo è specializzato in articoli dove parla della superstizione e del folclore napoletano: in particolare demistifica le storie che parlano di fantasmi e distrugge i miti sulle case infestate.
Una notte, con l’intenzione di avere un buon prologo per il suo primo libro, si reca in una famosa casa infestata per dimostrare come la paura atavica dell’uomo e la sua non razionalità hanno creato un mito che non esiste. Non ha però fatto i conti con la sua ex fidanzata, Cristina, che vuole a tutti costi dimostrare di essere una grande attrice e che in una nottata di febbre e allucinazioni si produrrà in una serie di travestimenti.
Per il povero Gennaro si apre quindi un mondo di confusione, dove non riuscirà più a discernere cosa è vero da cosa non lo è, i travestimenti di Cristina dalle persone reali, i fantasmi dalla superstizione.
Dopo ogni “manifestazione” Gennaro si rivolge al pubblico per capire come le tesi di Eduardo De Filippo sull’uomo e sull’umanità si sono evolute nel tempo e per tastare il polso delle persone presenti riguardo ai principali argomenti trattati nella commedia (su tutti superstizione, caso e numerologia dei sogni).
Un viaggio attraverso l’eredità di Eduardo e di come ha impattato nell’umanità e nella tradizione italiana e napoletana, popolare e intellettuale. Attraverso un testo nuovo e originale, vengono evocate atmosfere e personaggi da alcune sue celebri commedie: Questi fantasmi, Non ti pago, L’arte della commedia e Gli esami non finiscono mai, tra le principali.
Si ride e si riflette, attraverso il testo ma anche attraverso una costante interazione con il pubblico, per portare Eduardo nella modernità e gli spettatori ad essere parte attiva di ciò a cui assistono.