A 110 anni dal presunto lancio (1902), il Teatro Trianon, in collaborazione con la Fondazione Bideri e con la direzione artistica di Federico Vacalebre, ospita una mostra documentaria sulla celebre canzone napoletana “Torna a Surriento”.
LA LEGGENDA
La mostra, intitolata “Surriento & Surrender”, racconta la storia internazionale di una canzone della tradizione partenopea. La nota canzone, seconda solo a “O sole mio”, ha sullo sfondo una leggenda. Il 15 settembre 1902, il Presidente del Consiglio dei Ministri, lZanardelli giunse a Sorrento per una breve visita, accolto da una popolazione entusiasta. Le cronache dell’epoca raccontano che per celebrare l’evento e per ingraziarsi il ministro affinchè risolvesse alcuni problemi della citt ( tra cui l’esigenza di un ufficio postale), il sindaco convocò i fratelli De Curtis che in poche ore composero “Torna a Surriento”.
Zanardelli ascoltò il brano eseguito da una studentessa del conservatorio di Napoli, Maria Cappiello, ne chiese la replica e commosso promise l’ufficio postale.
LA MOSTRA
Per la mostra , la Fondazione Bideri (Istituzione no profit costituita nel 1995 in memoria di Ferdinando e Rosa Bideri) attinge al suo ampio fondo documentaristico, continuando la sua attivit di promozione e valorizzazione della cultura napoletana, in questo caso della cultura napoletana nel mondo. I versi della canzone, in realt , dedicati a una ragazza, nel 1894 esistevano gi ; esiste infatti uno spartito di quell’anno, edito dalle edizioni Bideri e il brano ascoltato quel giorno dal ministro fu solo adattato sul testo originale. E solo nel 1904, la canzone fu presentata al pubblico dalla Bideri e da l intraprese il suo giro nel mondo.
ITINERARIO
Il percorso della mostra si sviluppa in vari ambienti del teatro l’atrio, il foyer e la mediateca Enrico Caruso. Nell’atrio si apre la sezione intitolata “la canzone” in cui viene tracciata la storia del brano attraverso i vari supporti fonografici dagli inizi del 900 ad oggi. La seconda sezione “I fratelli De Curtis” è dedicata agli autori della canzone che rivivono attraverso documenti autografi, ritratti e foto che ne rivelano la produttivit compositiva e artistica (l’uno pittore e musicista, l’altro strumentista e compositore). “Torna a Surriento nel web” è una sezione multimediale interattiva in cui vedere e ascoltare, tramite un monitor touch screen, le varie versioni presenti in rete (da Frank Sinatra a Noa, che l’ha tradotta in ebraico e interpretata di recente a Sanremo con Finardi), come ad esempio l’interpretazione di Bono Vox degli U2 che la canticchia per le strade di New York.
Scendendo nel foyer del teatro sono presenti la quarta e la quinta sezione della mostra, dedicate a Beniamino Gigli e a Elvis Presley, i due principali interpreti di “Torna a Surriento” nel mondo. Del primo ad esempio sono esposte anche locandine di alcuni dei concerti tenuti negli stati uniti con Ernesto De Curtis, in qualit di “eminent italian composer”.
MEMORIA STORICA
La mediateca Caruso, infine, ospita la parte più corposa della mostra con tutte le altre sezioni dedicate a “le canzoni dei fratelli De Curtis”, alle numerose collaborazioni che videro protagonisti i fratelli De Curtis e i principali autori napoletani loro coetanei come Bovio, Murolo e moltissimi altri. Ma interessante è anche la sezione “Torna a Surriento nel cinema”, poich ricco è l’elenco di film che hanno usato in un modo o nell’altro la canzone, fino ai giorni nostri quando Pedro Almodovar la inserisce nel film “La mala educacion” rivedendone il testo e intitolandola “Jardinero”.
La mostra “Surriento & Surrender” è visitabile gratuitamente al teatro Trianon tutti i giorni, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,30. Una mostra godibile, ma soprattutto fondamentale per recuperare una memoria storica, quella memoria che ha definito nel tempo la nostra identit .
In foto, una "copiella" della canzone