Il nuovo Trianon Viviani, con la direzione artistica di Marisa Laurito, anticipa la propria stagione con due spettacoli di Raffaele Viviani messi in scena all’aperto.
Dal 26 al 30 settembre, la fondazione teatrale di Forcella darà vita a Viviani per strada, in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa del commediografo al quale è dedicato il teatro.
Il progetto, curato e diretto da Nello Mascia, si compone dell’allestimento di due atti unici dello stesso Viviani: Porta Capuana e Mmiez’ ‘a Ferrovia.
E si avvale del finanziamento del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020) e del patrocinio di Rai Campania ed è realizzato in collaborazione con il PalaPartenope.
Spiega Mascia: «Viviani per strada nasce da una riflessione sul doloroso presente che viviamo, con le disposizioni restrittive sulla pratica teatrale e le limitazioni all’affluenza degli spettatori, certamente legittime – di qui questo progetto di teatro itinerante che mette al centro la strada, la naturale fonte di ispirazione delle opere di don Raffaele, dove l’Autore osserva e coglie gli umori più genuini del popolo per poi trasferirli nelle sue composizioni, dove è più intensa e clamorosa si svolge la vita cittadina e la lotta per la sopravvivenza risulta con più drammatica o anche con più comica chiarezza».
Prosegue l’artista: «Per rendere omaggio a Raffaele Viviani, nel settantesimo anniversario della sua scomparsa, ho voluto restituire a quei personaggi i luoghi della loro originaria ispirazione, in un progetto di teatro itinerante due opere di cento anni fa che ci fanno ragionare su come eravamo e su come il tempo ci ha cambiati, mirando a individuare indizî per affrontare più consapevoli e più forti il prossimo futuro».
Porta Capuana e Mmiez’ ‘a Ferrovia sono due atti unici del 1918, rappresentati con successo al teatro Umberto all’indomani della disfatta di Caporetto.
In entrambi, il regista vede «un unico protagonista – il coro, il popolo – e i tipi, già ampiamente sperimentati nel varietà, legati in una trama che impasta il dramma con l’ambiente pittoresco».
Porta Capuana è la piazza storicamente nota per il suo fantasmagorico mercato all’aperto. Un’umanità variegata, fatta di squallidi venditori al minuto e pescivendoli truffaldini, che esprime il proprio sentimento di solitudine e di rabbia nei confronti del proprio destino di povertà, ma dotata anche di una spiccata autoironia. Significativa fra gli altri la figura mesta e affamata de ‘o Tammurraro, con i suoi tamburelli in bilico sul capo, che cerca di vendere con molto insuccesso quegli strumenti di balli di canti e di feste a una umanità che non ha nulla da festeggiare.
Su tutti domina il personaggio di don Ciro ‘o capitalista. Sordido usuraio con l’aria fatale di bellimbusto. Don Ciro corteggia con insistenza la sie’ Stella, suscitando la gelosia di donna Rosa, «anima nera», sua amante, e sposata ad Aitano Pagliuchella, un buffo guappo di cartone. Donna Rosa non perde occasione per sparlare della sua rivale. Le maldicenze giungono alle orecchie di don Vincenzino, marito di Stella. La tensione sale e improvvisamente esplode. Irromperà il Pazzariello che chiude l’atto unico vivianesco.
Mmiez’ ‘a Ferrovia è l’atto unico vivianesco che rappresenta il variopinto mondo che ruota intorno alla piazza. Ci sono i due Strilloni che invitano i passanti, l’uno alla tradizione dell’Opera dei Pupi, l’altro al “Cinemà”, lo spettacolo del futuro. C’è l’avventore del barbiere che perde il treno per i reiterati ritardi di don Luigi. C’è Crispino, il ciabattino intellettuale vagamente infiammato dalle idee e dagli echi lontani della Rivoluzione russa. C’è il Cantante di pianino un po’ mariuolo. Ma la vicenda ha come protagonista Concettina, che sta per cedere alle lusinghe di don Alberto, uomo senza scrupoli che la porterà alla rovina. Ma la ragazza riuscirà a sottrarsi grazie al tempestivo avvertimento di Nannina (personaggio che presenta sorprendenti somiglianze con alcune eterne figure brechtiane), ormai vinta e rassegnata al suo amore disperato e alla sua vita perduta. Come sempre fa da corona ai protagonisti un coro di personaggi fra cui emerge quello del Magnetizzatore, una sorta di anticipatore del Sik-Sik eduardiano.
Nei due spettacoli saranno in scena, con lo stesso Nello Mascia che firma anche la regia, Davide Afzal, Federica Aiello, Mariano Bellopede, Peppe Celentano, Rosaria De Cicco, Massimo De Matteo, Gennaro Di Colandrea, Chiara Di Girolamo, Valentina Elia, Gianni Ferreri, Roberto Giordano, Roberto Mascia, Massimo Masiello, Giovanni Mauriello, Matteo Mauriello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla e Ivano Schiavi. Le elaborazioni musicali sono di Mariano Bellopede e Ciccio Merolla. Le scenografie sono curate da Raffaele Di Florio, i costumi da Anna Verde. Completano la locandina Marcello Manzella (aiuto regia), Gianluca Sacco (disegno luci), Daniele Chessa (suono e fonica), Massimiliano Pinto (direzione degli allestimenti), Paolo Animato (ufficio stampa), Daniela Riccio (ufficio di produzione), Francesca Buzzurro (amministrazione) e Rino Manna (logistica).
Gli spettacoli si terranno tutti i giorni da sabato 26 a mercoledì 30 settembre: Porta Capuana alle 20:30, allestita nello slargo tra l’antica porta della città e la vecchia sede della Pretura, mentre Mmiez’ ‘a Ferrovia sarà messa in scena alle 23, al centro di piazza Garibaldi, nell’area pedonale coperta.
Nel rispetto della normativa di igiene e sicurezza prescritta per l’emergenza sanitaria, i posti sono contingentati (centonovanta per luogo di spettacolo) e numerati. All’ingresso, un addetto del teatro rileverà la temperatura degli ospiti e ricorderà l’uso indispensabile della mascherina.
Per saperne di più
www.teatrotrianon.org