Turismo/ L’assessora Teresa Armato: «Piazza Mercato diventerà il simbolo del rilancio di Napoli». E a Ferragosto c’è il concerto di Valentina Stella

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Napoli, capitale del turismo. Nel dicembre 2022 si aspettano numeri vincenti per la città: si prevedono circa 11 milioni di passeggeri atterrati all’aeroporto di Capodichino, la maggior parte per le vacanze. A questi, occorre aggiungere chi viene in crociera, in auto, in treno. E non solo.
Tutti gli itinerari organizzati alla scoperta dei luoghi urbani meno conosciuti e più periferici sono affollati da stranieri, ma anche da napoletani. Prima, sotto il sole del golfo, ci si fermava per una o due notti, adesso si è passati a quattro. E sono tanti gli italiani che la scelgono come meta, seguiti da inglesi, francesi, spagnoli, europei dall’est, statunitensi. Si rivedono persino i giapponesi, c spariti da un po’ di tempo.

L’assessora Teresa Armato


Aprono alberghi di lusso in zone non centrali e si riempiono di clienti: così l’eco delle meraviglie partenopee rimbalza e il passaparola fa lievitare i viaggi sotto il Vesuvio.
Sorride soddisfatta, Teresa Armato, dietro la sua scrivania di assessora al turismo in una mattina di mezza estate, nel quieto Palazzo San Giacomo (quasi) svuotato dalle ferie.
Sono cifre da record che superano già gli ottimi risultati precovid e disegnano un orizzonte in competizione con il presente. Napoli, per la percentuale delle camere occupate nelle strutture d’accoglienza, surclassa Roma con un 91 per cento che fa impallidire anche Firenze.
C’è da stare allegri, ma non basta. Occorre rimboccarsi le maniche e lavorare sull’agilità dei trasporti, sulla pulizia delle strade dove s’inciampa sempre nella spazzatura e sulla sicurezza (in collaborazione con le forze dell’ordine), tra notizie allarmanti di scippi e rapine a stranieri smarriti nei contrasti di una metropoli multiforme. Di questo, Teresa Armato è ben consapevole, mentre mostra una shopper a misura di turista appagato. «Eccola, C’è scritto lo slogan inventato dame: vedi Napoli e poi torni».
In questa cornice di ottimismo e volontà spunta Piazza Mercato, restituita finalmente ai cittadini dai lunghi lavori del restauro firmato Unesco, tuttavia desolatamente vuota, con il disappunto di molti turisti che si aspettano di trovarvi, come promette il nome, tanti piccoli chioschi con oggetti e prodotti da acquistare.
«Piazza Mercato è mio cruccio e la mia ambizione- ammette l’assessora– Ho appena parlato (mercoledì 10 agosto ndr) con la vicesindaca, che ha la delega all’urbanistica, Laura Lieto. Per piazza Mercato vorremmo presentare un progetto che tenga conto dell’identità originaria dell’area, quella del commercio, potenziandola turisticamente con molte manifestazioni».
Si comincia subito, con un concerto simbolico, proprio il giorno di Ferragosto, per sottolineare come questo debba diventare un luogo vitale per chi vi abita, non unicamente per forestieri e stranieri. La sera di lunedì 15, alle 21, sul palco salirà Valentina Stella, una delle voci femminili più belle di Napoli.

«L’idea- spiega Armato – mi ha attraversato la mente dopo aver vissuto un’emozione molto forte. Quest’estate, nella piazza, si è svolta un incontro di tutte le confraternite del nostro territorio, tra messa e concerto. Mi hanno colpito, quando sono salita sul palco per ringraziare il pubblico le persone affacciate da Palazzo Ottieri che nell’immaginario collettivo napoletano è entrato come una profanazione urbanistica. Nel fascino del tramonto, questo palazzo improvvisamente mi è sembrato un luogo popolato e animato da gente cui noi stavamo offrendo uno spettacolo, Qui è scattata la scintilla di un pensiero: Piazza Mercato può diventare, da specchio del degrado, simbolo del rilancio di Napoli. E con il consigliere Toti Lange, che era con me in piazza, è nata l’iniziativa di Ferragosto».
Nella piazza dove tiene banco la storia, da Corradino di Svevia (ultimo della dinastia regnante degli Hohenstaufen) fino a oggi, in programma altri due appuntamenti con la tradizione musicale napoletana: sabato 27 agosto il cantattore Peppe Barra; il 16 e 17 settembre riecco la notte della tammorra di Carlo Faiello. Con controllo rafforzato in un perimetro dove spesso criminalità e violenza dilagano.
L’assessora non chiude gli occhi sulla cronaca nera ma assicura l’impegno dell’amministrazione comunale nel sollecitare il ministero degli interni su una maggiore sorveglianza nella città e nel quartiere.
«Il mio sogno personale?– conclude- Una Piazza Mercato 4.0 che parta dai miei ricordi di bambina: con mia madre o con mio padre, andavamo a fare le spese lì perché si sapeva che si trovava la qualità a un prezzo migliore. Dunque, immagino una piazza dove possa rifiorire il commercio in maniera moderna, tra tanti eventi, che offrano la possibilità agli abitanti di viverla e agli altri di visitarla, insieme a tutti gli altri monumenti nei dintorni. Se la popoliamo giorno e notte con numerose iniziative, sarà più difficile pensare a un’invasione diversa. Il buono scaccia il cattivo…».
E, ancora, nella Piazza Mercato di un futuro prossimo, si fa largo il festival diffuso Decumare, all’aperto e negli spazi coperti. In un angolo della città dove si trova una imparagonabile concentrazione di beni architettonici. Da Porta Nolana al Borgo orefici, passando, tra l’altro, per il complesso monumentale di Sant’Eligio e la chiesa di San Giovanni a mare. Musica jazz, classica, popolare, spettacoli, reading, mostre, installazioni, videoarte, design. La bellezza si veste di cultura. Per vivere nuove stagioni del cuore.
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In copertina, una panoramica di Piazza Mercato





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