La seconda domenica di ottobre si solennizza la giornata nazionale delle persone con sindrome di Down (foto) e io ho l’occasione di partecipare alla “Regata velica con persone speciali”, un evento napoletano che vede l’Associazione Sindrome di Down Regione Campania, per la quale faccio volontariato, e la Lega navale di Napoli, coinvolte da diversi anni nell’organizzare questo evento; sono attivamente coinvolti i nostri ragazzi che hanno imparato a conoscere e apprezzare la disciplina sportiva della vela, unendo al divertimento la concreta collaborazione ed interazione con i diversi equipaggi delle imbarcazioni regatanti.
La loro giornata diventa un po’ la mia giornata inizia a met mattina con l’individuazione dei partecipanti per barca e termina, a regata conclusa, con un pranzo che tutti, i ragazzi e i loro parenti, i membri dell’equipaggio e noi organizzatori, consumiamo agli stand, per arrivare poi al momento clou della premiazione con relativa consegna di medaglie ricordo e targhe per i vincitori nelle quattro discipline.
L’estro di Ida, la tranquillit che Sebastiano ti trasmette al solo guardarlo, la simpatia di Elena, la tenerezza di Gianluca, la loquacit di Carmen, la vivacit di Roberto, per ricordare velocemente i ragazzi che conosco da più tempo, senza dimenticare anche i più piccoli e quelli che ho conosciuto solo quest’anno; sono alcuni dei motivi che mi spingono a fare volontariato, tutti loro mi aiutano (e di vero e proprio aiuto si tratta quando il volontariato diventa scambio) a sentirmi a mia volta una persona speciale. Incontrarli, vederli sorridere e stare bene è per me un dono grande.
Più in generale, la mia esperienza nel volontariato, non solo in relazione a questo preciso evento, registra un interesse ampio e maturato nei confronti di questa associazione, che mi vede impegnata a vario titolo e con diversi compiti nello svolgimento della vita associativa in diversi momenti dell’anno.
Il piacere e il privilegio di farne parte sono legati alla preziose opportunit che mi vengono regalate ogni giorno il venire in contatto con i ragazzi e le loro famiglie, nostre socie, oltre l’indispensabile apporto nozionistico e pratico dei membri al vertice, che custodisco gelosamente.
Quello del volontariato è un mondo delicato fatto di equilibri delicati, che ti fa apprezzare ancor di più la vita e te la fa vedere in tutte le sue sfumature e particolarit . Facendo volontariato si inizia (e il percorso ogni volta ha mille (ri)partenze) a dare attenzione ai propri desideri e si d voce alla propria voglia di fare, ti si cambiano valori e convincimenti, apprendi che la comunicazione è verbale e non, e cerchi, o almeno provi, a creare un linguaggio e una visione comuni nel rispetto delle individualit di ognuno.
Nel mio caso particolare, vivere l’associazione è come costruire giorno dopo giorno, passo dopo passo, un luogo di incontro, fisico e virtuale;