Coraggio questa è la migliore definizione che posso immaginare per il Teatro di Contrabbando. Coraggio perch i suoi creatori (li cito in ordine sparso Valerio, Federica, Chiara, Alessandro, Francesca, Vittorio, Luca, Simona) si sono trovati a dover agire su un fronte difficile come la decima municipalit , in una zona di confine via Diocleziano e la limitrofa Cavalleggeri che divide l’indolente e borghese Fuorigrotta dalla più attiva e operaia Bagnoli.
Un’area che, da venticinque anni, era stata completamente accantonata dalle istituzioni politiche locali (e nazionali) e culturali. In tre anni il Te.Co. e i suoi contrabbandieri hanno creato e radicato, in una realt immobile e indifferente, un teatro che vivesse dei suoi proventi e che si propone come uno spazio sperimentale e unico un impegno che, spero, un sempre maggior numero di abitanti di questi quartieri scopra ed aiuti a crescere.
*Giornalista e direttore editoriale della sezione napoletana di Cafbabel