Una nuova tappa per l’emergente Chiara Coccorese. Che vince la sesta edizione del concorso “Un’opera per il Castello” con il progetto “La cura”. Il lavoro, site specific, sarà presentato sabato 27 gennaio, a Castel Sant’Elmo, alle 11. Tema che lo ha ispirato: Le forme dell’abitare. Convivenza e interazione.
La giuria, presieduta da Anna Imponente, direttore del Polo museale della Campania ne ha sottolineato «la sensibilità nello sviluppo della dicotomia spazio pubblico-ambiente familiare, riflettendo allo stesso tempo sull’idea di raccoglimento e di cura intesa come dedizione e senso di appartenenza ai luoghi».
L’artista spiega il suo intervento, partendo dal concetto di Cura definito dal filosofo tedesco Heidegger che è, nell’abitare, una caratteristica del suo esserci. E lo trasferisce nella realtà partenopea: «Il progetto mette in risalto un’evidente contraddizione: da un lato, una città che mostra nelle sue strade fin troppi segni di non cura; dall’altro lato, case internamente perfette, pulite e lucidate da instancabili massaie, che, lasciando porte e finestre aperte, diffondono odore di detersivo nei vicoli abbandonati a loro stessi».
E, ancora, sottolinea l’autrice: «Il napoletano medio, spesso distratto nei riguardi di un’etica e di un’estetica civile, è invece capace, all’interno della propria abitazione, di costruire con pazienza, dedizione e cura i tradizionali presepi. L’installazione sintetizza questi concetti e dà come una nuova pelle interiore alla garitta di Castel Sant’Elmo. La garitta diventa così metafora del rapporto tra il micro-mondo in cui abitiamo, l’unico del quale ci curiamo con dedizione, e il mondo esterno, visibile in modo distaccato solo attraverso le piccole e limitate finestre dei sensi, della cui grandezza e appartenenza non abbiamo purtroppo neanche una lontana percezione».
Classe 1982, Coccorese, con formazione all’Accademia di Belle arti di Napoli, è protagonista di numerose personali. Tra queste, Ancien Régime, a cura di Chiara Pirozzi, Galleria Dino Morra; East of Eden,a cura di Raul Zamudio, Palazzo Ducale di Genova; Stanze della mente e sortilegi, a cura di Viana Conti e Christine Enrile, Palazzo Tagliaferro Contemporary Culture Center, Savona; Diario di una Fiaba, a cura di Alberto Dambruoso, Residenza Bocs Art, Cosenza; La scelta di Maria, a cura di Diego Mormorio, Galleria Fondaco, FotoGrafia Festival Internazionale di Roma X Ed, Roma.
Il suo percorso artistico è segnalato nell’Atlante dell’Arte Contemporanea a Napoli e in Campania 1966-2016 (Electa, 2017), a cura di Vincenzo Trione. Nella stazione Vanvitelli della metropolitana di Napoli, tra le opere di altri artisti, anche la sua Zona Rossa/Piano di Fuga.
CHIARA COCCORESE
(Napoli, 1982)
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