Sabato 16 maggio 2015 torna anche quest’anno la nuit europenne des muses, la notte dei musei. Porte aperte per tutti i musei che aderiscono all’iniziativa. Anche a Napoli e in tutta la Campania. Ingresso a 1 euro dalle 20.
Alla Certosa e Museo di San Martino durante la serata si potr  visitare l’affascinante Sezione Navale negli ambienti che ricordano un antico arsenale è raccontata la storia della marineria borbonica e post-unitaria e sono esposte la Galea di Carlo di Borbone, la Lancia Reale di Umberto I di Savoia e il Caicco, donato a Ferdinando IV di Borbone dal sultano Selim III. Due grandi finestre, nella Navale, affacciano sui Giardini dei Certosini che circondano la Certosa e dalla Terrazza belvedere dei Monaci si potr  ammira un’emozionante veduta del golfo e della citt  di notte. La visita alla sezione Navale è a cura dell’Ufficio Accoglienza e Valorizzazione del Museo.
Notte al Castello. Il suggestivo panorama dall’alto della citt  e del golfo di notte è lo scenario per la visita alle opere di Castel Sant’Elmo. Sar  possibile visitare alcuni degli spazi più affascinanti di Castel Sant’Elmo le installazioni site specific create da artisti contemporanei collocate sulla Piazza d’armi, le opere del museo Novecento a Napoli, la cinquecentesca chiesetta di Sant’Erasmo che conserva la lastra tombale del castellano Don Pedro de Toledo. Inoltre, alle 20.30 e alle ore 22.00, si potr  ammirare l’opera di Gian Maria Tosatti, My dreams, they’ll never surrender, vincitrice della III edizione del concorso "Un’opera per il Castello”; appuntamento al Ponte levatoio.
Al Museo Duca di Martina alle 20.30 21.30 – 22,30 si svolgeranno tre visite di approfondimento per far conoscere la storia della collezione di Placido de Sangro duca di Martina, da cui nasce l’omonimo museo che dal 1931 presenta una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative
Il capolavoro a cui è dedicato questo incontro è il “Vaso Mei-ping”, porcellana in stile bianco e blu realizzato in Cina nel XIV secolo, all’inizio dell’epoca Ming.
Il Museo Pignatelli propone visite al Museo delle carrozze e alle nuove sale con la Collezione dei finimenti. A una raccolta di trentaquattro esemplari di carrozze e calessi di produzione francese, inglese e italiana raggruppati per tipologie si affiancano, nella nuova sezione, centinaia di finimenti in cuoio, morsi, fruste, bardature e oggetti di vario tipo destinati alla cura del cavallo, che vanno dagli apribocca ai pettini per criniera, ai bruciapeli, alle scarpe copri zoccolo.
Da Napoli a Capri. Alla Certosa di San Giacomo visite al Museo Diefenbach, per soffermarsi sul ruolo della musica espresso nel dipinto "Musica Mistica, antiche melodie napoletane, eseguite da "ROSA ANTIQUA" con Riccardo Pecoraro (chitarra ) ed Eleonora D’Aniello (canto) condurranno i visitatori nella visita.
Nella Certosa di San Lorenzo a Padula si potr  visitare la Foresteria Nobile con alcuni ambienti che i certosini avevano destinato ai selezionati ospiti illustri di passaggio. In particolare, il suggestivo Loggiato affrescato con scene di paesaggio e personaggi mitologici, la Cappella dedicata a Sant’Anna con rilevanti stucchi dorati della fine del XVII secolo, infine un appartamento dove è attualmente esposta una preziosa tavola del XVI secolo, raffigurante Visione di Sant’Eustachio, attribuita al pittore Pietro Buono e acquistata alcuni anni fa dal Ministero dei beni e delle attivit  culturali e del Turismo.
Al Museo archeologico dell’Agro atellano di Succivo si potr  ripercorrere la storia dell’ager campanus, la Campania felix di Plinio dagli estesi insediamenti pre-protostorici ai primi rapporti con il mondo coloniale greco (fine VIII seca.C.) , dalla organizzazione della campagna tra IV e III sec.a.C. fino ad arrivare alle tombe di II e I sec.a.c. che testimoniano la ricchezza della citt  di Atella. Le visite si svolgono in collaborazione con la sezione di Atella dell’Archeoclub d’italia .
A Maddaloni nel Museo archeologico dell’antica Calatia alla scoperta del fascino della ceramica greca dai vasi del protocorinzio antico che testimoniano i precoci contatti con il mondo coloniale (fine VIII sec.a.C.) alla ceramica corinzia fino ai vasi attici a figure nere della fine del VI-V sec.a.C., e si andr  delineando il rituale funerario delle aristocrazie calatine.
A Eboli il Museo archeologico nazionale, con la direttrice Giovanna Scarano e l’artista Bruno Bambacaro, accoglier  i visitatori attraverso un percorso tematico che stimoler  riflessioni sull’attualit  dell’archeologia, documenti e reperti che rappresentano una testimonianza di vita e di cultura collegati da un filo invisibile alla realt  dell’uomo contemporaneo. Durante l’incontro il maestro Bambacaro proporr  interpretazioni grafiche ispirate dalle suggestioni delle opere esposte.
La manifestazione al Museo archeologico della Valle del Sarno si aprir  ore 18.30 con l’ inaugurazione della mostra di foto d’ar            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
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-patrocinata dalla consulta delle arti e della cultura del Comune di Sarno, la mostra fotografica è curata dall’associazione Aperture’ e la mostra di ceramiche artistiche dall’associazione Arianna. Nel corso della manifestazione si svolger  un Concerto di voci bianche, eseguito dagli allievi della Scuola media “Amendola” di Sarno e , infine, saranno proposte delle visite guidate al Museo Archeologico.
E anche il Madre, il museo di arte contemporanea di Napoli, in via Settembrini 79 aderisce all’evento offrendo l’apertura straordinaria fino alle 22, con ingresso a partire dalle 19.30 (chiusura biglietteria 21.30). Un’occasione in più per visitare le collezioni permanenti del museo e le mostre temporanee in corso. Quella dedicata a Daniel Buren Come un gioco da bambini lavoro in situ, 2014-2015, Madre, Napoli – #1 (sala Re_PUBBLICA MADRE, fino al 31 agosto 2015), la grande installazione in situ realizzata in collaborazione con il Muse d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo, con cui l’artista francese, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1986, ha trasformato la grande sala al piano terra del museo in uno spazio-gioco con costruzioni a grandezza rea. Sturtevant Sturtevant è invece la prima retrospettiva dedicata da un’istituzione pubblica italiana a una delle più influenti artiste del XX secolo, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2011, Elaine Sturtevant (terzo piano, fino al 21 settembre 2015), a cura di Stphanie Moisdon.

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