Qui sopra, la conferenza di presentazione del marchio; in copertina,
collane “made in Torre del Greco”; in basso, il logo

Ripartono le fiere di settore e – nonostante le incertezze legate all’emergenza sanitaria e al conflitto tra la Russia e l’Ucraina – si registrano segnali di ripresa che fanno ben sperare.
Il peso che grava sulle imprese in questo momento è un macigno, tentennare è altrettanto pericoloso che star fermi. Lo sanno bene le imprese del comparto della lavorazione artigianale del corallo e del cammeo di Torre del Greco che venerdì scorso a Vicenzaoro, la più importante fiera italiana del settore orafo, hanno presentato il marchio Made in Torre del Greco.
Vincenzo Aucella, presidente di Assocoral, l’associazione che dal 1977 vede insieme artigiani, produttori e commercianti di corallo e cammei da tempo lavorava a questo ambizioso progetto: un marchio collettivo riconosciuto dal Ministero per lo sviluppo economico.
«Vent’anni fa nasceva Gioielli di Torre del Greco, un’idea di promozione congiunta – spiega Aucella – che rispondeva alle logiche di un mercato profondamente diverso da quello attuale, fu una felice intuizione alla quale abbiamo guardato per sviluppare un progetto al passo con i tempi e proiettato verso il futuro».
 Il disciplinare cui le aziende dovranno attenersi punta a garantire al consumatore la tracciabilità del prodotto con una modalità digitale che consente l’immediato riscontro circa la provenienza di un prodotto semi lavorato o un gioiello finito in corallo e cammeo realizzato seguendo l’arte della lavorazione artigianale per cui Torre del Greco è famosa nel mondo.
«Il nostro intento – continua Aucella – è valorizzare non soltanto la lavorazione artigianale del corallo e del cammeo ma anche quella dell’oreficeria del nostro territorio».


Da questa settimana gli operatori della filiera che acquisteranno il prodotto semi lavorato e i clienti che si recheranno in gioielleria per acquistare un monile in corallo e cammeo riceveranno un cartellino con un QR code attraverso il quale conoscere le caratteristiche del prodotto scelto.
Una blockchain con codice univoco per scaricare un certificato di garanzia che, oltre alle informazioni gemmologiche, offre elementi aggiuntivi riguardo alla sostenibilità del processo di raccolta e lavorazione della materia prima, aspetti storici e culturali.
Vale la pena ricordare che il cammeo su conchiglia inciso a mano viene realizzato solo a Torre del Greco – in nessun altro luogo al mondo- e che la sua artigianalità rende unico ogni pezzo, non esistono due cammei uguali, simili sì ma mai uguali. 
«Siamo solo all’inizio – aggiunge Aucella – di un percorso che vede insieme diversi attori della nostra città, i partner Natale Borriello per la parte tecnica con MNS, Antonio Di Rosa per la parte grafica con Graphic Design e lo studio Luigi Torrese per la consulenza legale congiuntamente al Comune di Torre del Greco e l’agenzia ITA – Italian Trade Agency che hanno concesso il patrocinio».
 Nella conferenza di presentazione, cui ha partecipato il presidente dell’Ice Carlo Maria Ferro, c’è stato modo di seguire il percorso condiviso che ha condotto alla scelta del logo, un grafema da alcuni dei presenti interpretato come la lettera iniziale del territorio sul quale nasce il progetto – la T di Torre del Greco – e da altri come la M di Made in Torre del Greco.
La giusta lettura è la seconda, una M che rimanda a un segno materico tracciato manualmente, elemento distintivo di un saper fare artigianale che si arricchisce di significato attraverso la connotazione cromatica che rimanda al rosso del corallo cui si aggiungono altri tre elementi cromatici: il giallo dell’oro, il marrone del cammeo di conchiglia e l’azzurro del mare. Dopo due anni di pandemia e un comparto in sofferenza il distretto alle pendici del Vesuvio rilancia investendo in innovazione.
Una innovazione di cui c’era bisogno per rispondere alle mutate abitudini di acquisto e di informazione, la lavorazione artigianale del corallo e del cammeo di Torre del Greco racconta la storia di una comunità che nei secoli ha costruito una economia che ne ha caratterizzato la vita.
Sempre di più si parla della necessità di unire la tradizione all’innovazione ma riuscire a coniugarle in aziende di micro dimensioni non è cosa facile, la strada per riuscirci è il lavoro di squadra, il lavoro in rete e il presidente Aucella ha avuto la tenacia di tenere unita la sua squadra verso questo traguardo.
©Riproduzione riservata
Per saperne di più
www.madeintorredelgreco.com

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