Lorenzo Ludi espone a Sorrento i suoi colori dell’anima. Nessun titolo sarebbe più idoneo alla mostra promossa dall’associazione L’Agapè presieduta da Annamaria Santangelo e curata col suo consueto e intelligente impegno da Amelia Focaccio, che il 27 ottobre avrà luogo presso la Fondazione Sorrento  a Villa Fiorentino.
Una mostra-convegno (L’anima a colori. L’arte supera il disagio) che richiede la partecipazione di chi sappia leggere, nei quadri esposti, i mille motivi della loro fulgida grazia e quelli, infiniti, della loro miracolosa realizzazione.
Si legge in essi che il giovane artista ha conosciuto il mondo, che non gli sono estranei albe e tramonti di latitudini diverse e le mille prospettive nelle quali la natura esibisce le sue sempre diverse performance, si vede che Lorenzo la natura la ama, che la carta geografica lo tenta, che si diverte a travestire i paesaggi, come nella guizzante silhouette di uno ‘stivale’ in abito da sera che sembra alludere a un Paese…ma sembra anche che l’artista voglia coinvolgere il visitatore in una divertita sfida a che cosa apparirà, a che cosa celerà mai quel fascio di erba arsa da un meriggio ardente senza grano né spighe, questi veli rosati annuncianti l’alba, un avanzante tramonto o petali scomposti di rose di maggio…
Sfogliando quella parte dell’album artistico di Lorenzo che  si dispiega oggi sulle pareti della Villa, vediamo che i suoi lavori sono quasi tutti senza titolo: strategia dell’autore che punta sulla polisemia delle sue opere per non limitarle in definizioni o consapevolezza dell’impossibilità di contenere in un titolo questo straripare di sensi e di sollecitazioni, questo erompere di una natura inquieta che va trasfigurandosi in innumerevoli nuance di colore e li luce trascoloranti verso invisibili derive?
Sappiamo che Lorenzo dipinge secondo una tecnica tutta sua, con una serie di escamotage alle quali è ricorso per vincere gli ostacoli di una malattia congenita che ne avrebbe tarpato ogni possibilità di dar forma e colore a un mondo destinato a restargli conosciuto. Chi gli vive vicino, lo ha preso per mano con l’ardire di un eroe e gli ha sgombrato la via da ostacoli apparentemente insormontabili aprendo alla sua sete di conoscenza l’ariosa realtà di una vita da percorrere tutta in salita, ma che la curiosità di conoscere l’anima segreta del tempo e delle cose rende gli accessibile malgrado tutto: una gara quotidiana tra ostacoli e desideri che forse solo un artista è in grado di vincere.

Lorenzo ludo| ilmondodsuk.com
In alto, Lorenzo Ludi. Qui sopra, una delle sue opere

Oggi i suoi quadri partecipano ai festival internazionali d’arte come quello di Spoleto, sono esposti al Parlamento europeo e figurano in mostre che aprono ulteriormente gli orizzonti di possibilità al giovane artista.
Oggi Lorenzo è un pittore in progress, artista nato tale che porta avanti la sua ricerca spinto dall’ansia della scoperta che tuttavia non appaga mai la curiosità di chi crea, quello stimolo che spinge in avanti e all’infinito le varie espressioni dell’arte e che non smette mai di perseguitare e allettare chi artista ci è nato, croce e delizia che assicurano a chi crea la quotidiana razione di dolore e di felicità. Tra i partecipanti al convegno (dalle 9.30) vi sarà un altro degli artisti a tutto tondo che oggi il mondo vanta, Lello Esposito, la cui straripante ricchezza creativa non dà cenni di appagamento. Citiamo ancora Antonio Parise, Nicola Caprio, Elena Carotenuto, Alessandro Ludi, padre di Lorenzo. Modererà, con la sensibilità e la competenza che gli sono consuete, il giornalista del Corriere della Sera Nicola  Saldutti.

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