Quando nasce una nuova associazione bisogna festeggiare, alzare i calici a un atto di coraggio di un gruppo di persone che, condividendo un’idea, decide di lavorare insieme. Soprattutto festeggia chi, come me, crede nell’importanza che sempre più soggetti partecipino a un processo di cambiamento culturale in grado di innescare processi virtuosi.
L’associazione Ipazia è nata pochi mesi fa in un piccolo paese della provincia di Napoli: Visciano. Un paese con meno di cinquemila abitanti al confine con la provincia irpina con la quale condivide un territorio collinare.
«Vogliamo far nascere un dialogo – racconta Antonio Soviero – andando oltre la visione del patriarcato che, ancora oggi, aleggia su di noi. Ci interessa parlare di una parità, tra uomini e donne, che si concretizzi in ogni aspetto della vita quotidiana poiché riteniamo che questa sia la base su cui poter costruire una parità e un dialogo con qualsiasi gruppo di persone e singoli individui, crediamo sia importante andare al superamento di ogni forma di discriminazione e dei tanti stereotipi che ancora permeano la nostra società».
Presenti su Facebook con la loro pagina, da cui diffondono interviste a protagonisti del mondo politico e culturale, un gruppo di giovani – il decano è il trentaquattrenne Soviero – affrontano temi di attualità sui quali generare confronto e aggregazione. Simone Bernardo, Teresa Castaldo, Marica D’Elia, Carmela Esposito, Antonia Montanaro e Valentina Soviero sono i compagni di viaggio di un progetto che ha scelto di chiamarsi come una donna dai tanti talenti che combatté contro la misoginia e trovò una orribile morte: Ipazia.
Matematica, astronoma e filosofa, vissuta ad Alessandria intorno alla seconda metà del IV secolo dopo Cristo, Ipazia rappresenta la testimonianza della libertà di pensiero, del talento e dell’indipendenza in un modello sociale in cui le regole imponevano alle donne l’esclusione dallo spazio pubblico relegandole nella sfera domestica.
È facile, quindi, comprendere il perché dell’istituzione di un premio letterario dedicato alle storie di lotta quotidiana per l’emancipazione femminile che vedrà il suo culmine sabato prossimo 22 aprile nel Santuario di Maria Santissima Consolatrice del Carpinello: «Abbiamo aperto il bando a tutti i residenti in Campania – spiega Soviero – perché siamo interessati ad ascoltare la voce del territorio, soprattutto quello provinciale, dove minori sono le occasioni di dibattito e incontro sui temi che ci stanno a cuore e siamo stati felici di avere una così ampia adesione. Abbiamo ricevuto messaggi da diverse persone che ci hanno ringraziato di aver dato loro l’opportunità di scrivere del proprio vissuto – o delle proprie opinioni – facendo di questo esercizio uno strumento terapeutico».
La lettura e la scrittura sono due argomenti sui quali l’associazione è focalizzata e intende lavorare ricorrendo, come per tutte le altre attività che organizzerà, a fondi esclusivamente privati. La serata di premiazione vedrà sul palco tre vincitrici, tutte donne, in una cerimonia per la quale strategico è stato il ruolo svolto dalla direttrice della libreria Mondadori di Nola Autilia Napolitano (foto in copertina)
«Per avvicinare i giovani alla lettura – continua Soviero – abbiamo organizzato un contest sui social mettendo in palio per i vincitori la copia autografata di un libro di una scrittrice italiana»..
La distribuzione abitativa italiana mostra un progressivo spopolamento delle grandi aree urbane a favore dei piccoli centri della provincia, che il tessuto sociale di queste realtà si vada arricchendo di iniziative culturali è un segnale positivo che lascia ben sperare, è sintomo di vivacità, volontà di impegno e indizio di possibile sviluppo.
Tanti auguri a una nuova associazione che ha scelto un percorso in cui si dà voce e spazio alla cultura partendo dalla disobbedienza delle donne che, sfidando le regole sociali della propria epoca, hanno aperto nuove strade. Quelle donne alle cui storie è dedicata la rubrica settimanale del lunedì #ledisobbedienti La disobbedienza contiene la forza del pensiero critico, il germe del cambiamento e il coraggio della scelta.
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