Si può creare un’impresa che offra servizi culturali? Basta avere una buona idea? Come ci si presenta sul mercato? Sono queste alcune delle domande al centro del dibattito organizzato dall’associazione EnterprisinGirls per il prossimo 16 marzo in uno degli appuntamenti promossi allo scopo di passare il testimone alle nuove generazioni nel mondo del lavoro.
Dopo gli incontri con le università di Napoli e Perugia, ecco il dialogo con gli studenti dei licei napoletani. L’esperienza, l’entusiasmo, la tenacia, la passione e la professionalità di tre imprenditrici per descrivere ai ragazzi come da un’intuizione si costruisca un’impresa di successo.
Ospiti di Francesca Mazzei da Officina 7, lo spazio culturale della storica casa editrice napoletana Colonnese in via San Pietro a Majella 7, dalle 10,30 alle 13, gli studenti ascolteranno le testimonianze della padrona di casa e di Donatella Gallone, giornalista, scrittrice e motore della casa editrice e del portale culturale ilmondodisuk che quest’anno festeggia i dieci anni di attività. Al centro della conversazione, la sfida delle piccole case editrici.
Francesca e Donatella, età diversa, percorsi di studi e di vita differenti, racconteranno la loro esperienza professionale, illustrando le opportunità e le difficoltà che vivono quotidianamente.
Terza testimonianza, quella di Daniela Chiariello, ceo dell’agenzia di comunicazione Activart e vicepresidente di EnterprisinGirls. A lei il compito di spiegare come si crea un progetto di comunicazione costruito su misura per un cliente che offre servizi culturali.
Tre donne, tre imprenditrici, tre personalità, tre generazioni, un’unica consapevolezza: far rete è la strada per crescere e raggiungere obiettivi ambiziosi.
Il mondo del lavoro e quello dell’istruzione sono realtà lontane: far conoscere agli studenti l’economia del proprio territorio attraverso il confronto con figure professionali di spessore è uno degli obiettivi statutari dell’associazione partenopea. Per stimolare curiosità, intraprendenza e talento.
«La nostra società – conclude Chiariello – ha bisogno del talento e i ragazzi cercano modelli positivi: noi trasferiamo loro strumenti per capire e meglio orientarsi in un mondo del lavoro complicato e incattivito».
Per saperne di più
http://www.enterprisingirls.it/