Abbiamo bisogno di modelli positivi – soprattutto femminili – e in questi ultimi anni diversi sono i libri scritti per raccontare le storie e le vite, di regine, imperatrici, artiste, attrici, scienziate, attiviste politiche, filosofe, scrittrici, sportive, poete, e donne che hanno, con coraggio e determinazione, sfidato il modello sociale e la famiglia comportandosi da apri pista. Donne, che rifiutando la subalternità, hanno affermato la propria indipendenza di pensiero.
Anna Maria Pierdomenico con “Donne pioniere. Settantuno storie vere” si inserisce in questo ricco filone. Quel che distingue – e rende interessante – il lavoro di scrittrici e scrittori che in questo genere si cimentano è la scelta e il criterio, o i criteri, con cui si individuano le protagoniste e il modo in cui se ne presentano, alcune vicende, momenti topici o l’intera vita. Alcuni di questi lavori hanno nell’indice delle biografie in comune ma il modo in cui se ne scrive è senz’altro diverso e non può che arricchire la conoscenza che, di questa o quella persona, abbiamo.
Marie Curie, Mary Shelley e Matilde Serao, solo per fare degli esempi, furono donne così straordinarie non soltanto per i loro talenti ma anche per le scelte contro corrente che compirono, scelte e idee che si prestano a molteplici letture e svariate considerazioni che rendono ogni scritto una interpretazione differente.
Il loro lavoro, una preziosa eredità con la quale misurarsi, può essere affrontato con approcci metodologici e chiavi di lettura in grado di suscitare attenzione.
Alle biografie più note si accostano quelle di figure altrettanto interessanti da far scoprire al grande pubblico, è il caso di Italia Donati che la Pierdomenico ci presenta come esempio ante litteram di fake news, una maestra suicidatasi nel 1886 perché ingiustamente messa alla berlina per presunti comportamenti illeciti e scandalosi rivelatisi, dopo la sua morte, falsi.
Cosa hanno in comune le oltre settanta donne presentate dall’autrice, in cosa furono pioniere? Quel che le unisce con un immaginario fil rouge e le rende pioniere è l’aver voluto perseguire un cammino, irto di ostacoli, per affermare i propri diritti e quelli delle altre donne.
Ciò che alle nuove generazioni può apparire scontato non lo è, basti pensare all’accesso delle donne alle carriere pubbliche avviato agli inizi degli anni Sessanta del Novecento – nonostante l’ottimo lavoro svolto dalle madri costituenti che previdero nella Costituzione l’uguaglianza di tutti i cittadini (e le cittadine) il diritto al lavoro e pari retribuzione (art.3,4 e 37)- e conclusosi con la caduta dell’ultimo baluardo allo spirare dello scorso millennio: l’ingresso nelle forze armate.
Viene da domandarsi il perché del successo di questo genere di libri, azzardando qualche ipotesi potremmo dire che i tempi sono maturi per trarre dalle pieghe del passato l’operato di donne – studi, scoperte, imprese, percorsi artistici e gestione della cosa pubblica villaggio, regno, impero o stato moderno – rimasto nascosto, occultato e taciuto troppo a lungo. Potremmo anche dire che per arrivare alla parità tra uomini e donne risulta propedeutico dimostrare, per tabulas – attraverso gli scritti, che dall’alba dei tempi le donne hanno avuto talento, sviluppato conoscenze, abilità e competenze lasciando – al pari degli uomini- un segno nella storia anche quando avversate, combattute, soffocate e condannate.
A ciò si potrebbe aggiungere che la società contemporanea ha un gran bisogno di modelli positivi – non solo le giovani generazioni, ma tutti noi – da cui trarre ispirazione e a cui guardare per immaginare e costruire un futuro personale e collettivo. Nelle intenzioni migliore, nel peggiore dei casi non più menzognero.
Ci vuole coraggio per compiere scelte impopolari, è necessaria determinazione per seguire le proprie idee e tenacia nell’affermarle. Quindi sì, abbiamo bisogno di libri come quello in cui la Pierdomenico sceglie le sue protagoniste pioniere e le racconta offrendo alle lettrici/lettori l’opportunità di conoscere storie di donne che hanno combattuto per perseguire i propri obiettivi e aprire la strada per tutte/i noi.
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IL LIBRO
Anna Maria Pierdomenico,
Donne pioniere. Settantuno storie vere,
Tabula Fati
pag.148
euro 10
L’AUTRICE
Anna Maria Pierdomenico insegna matematica e scienze. Nel 2001 prima classificata al concorso letterario “Cesare de Titta” con il racconto “L’invisibile sguardo della morte“. Nel 2005 pubblica il racconto “Il mistero della mezzaluna” (e-book “Noir Story” a cura della gcwriter), riedito nel 2006 nell’antologia Racconti in Viaggio (Urania Art). Del 2015 sono i racconti “L’alba di domani” e “Il tuo nome sarà Pace“, inseriti nell’Antologia Opera Uno. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo storico- d’avventura “Rebecca. La figlia del Diavolo“, a cura della Tabula Fati ed è stata finalista del talent letterario “Ed. il Viandante” con il racconto “Il tuo nome sarà Pace”. Nel 2018 ha pubblicato il giallo storico “Il Giglio Insanguinato“, sempre con Edizioni Tabula Fati, ed è risultata tra i vincitori del concorso “Racconti Abruzzo e Molise” con il racconto “Clara”. Del 2019 sono invece i racconti “La Gatta”, pubblicato sull’antologia “L’Ammidia. Storie di streghe d’Abruzzo.“, e “Vi Prendo e vi porto via”, pubblicato sull’antologia “Raccontami l’Abruzzo. Vol. 2“. Entrambe le raccolte sono edite da Tabula Fati. Nello stesso anno “Clara” è stato pubblicato sulla rivista letteraria “Dimensione Cosmica“. Nel 2021 Anna Maria Pierdomenico ha pubblicato il racconto “La setta degli Assassini” nella raccolta “Fantasie d’Oriente“.